Durante il suo discorso allo SteelOrbis 2019 Spring Conference & 80th IREPAS Meeting, in corso a Barcellona dal 7 al 9 aprile, la professoressa Núria Mas, responsabile del dipartimento economico presso IESE Business School, ha dichiarato che il Fondo Monetario Internazionale ha rivisto la sua previsione relativa alla crescita globale del PIL, correggendola al 3,5% per il 2019 e al 3,6% per il 2020, e ha aggiunto che le economie che stanno guidando la crescita sono quelle emergenti. La Mas ha affermato che l’economia statunitense dovrebbe crescere del 2,5% nel 2019, registrando un rallentamento ma rimanendo comunque su buoni livelli. L’Unione Europea, invece, sta procedendo molto peggio di quanto previsto precedentemente, con le tre maggiori economie (Germania, Francia e Italia) in rallentamento.
Secondo la professoressa, gli elementi fondamentali da tenere in considerazione sono la Brexit, le guerre commerciali, l’instabilità nelle economie emergenti e, ovviamente, la Cina. La Mas ha inoltre sottolineato che il presidente statunitense Trump sta riducendo l’imposta sul reddito delle società, portando ad un aumento degli investimenti nel paese e stimolando così l’economia. Tuttavia, ciò che sta provocando di fatto è un aumento del debito. Il deficit fiscale degli USA quest'anno sarà pari al 4,6% del PIL, ossia il più elevato mai registrato in un anno non recessivo.
Riguardo alla Brexit, la professoressa ha riferito che nell’ipotesi di un’uscita del Regno Unito dall’UE senza accordo e senza un periodo di transizione, secondo la Banca d’Inghilterra il paese perderebbe il 10% di PIL potenziale che in caso contrario avrebbe. La Mas ha inoltre osservato che il Regno Unito ha accordi commerciali con 50 paesi attraverso l’UE. In caso di Brexit senza accordo, sarebbe necessario ridiscutere tutti questi accordi.