Durante la sua presentazione all’evento SteelOrbis & IREPAS in corso a Monaco, Alexander Gordienko, direttore export del gruppo spagnolo CELSA, ha condiviso alcuni dati macroeconomici tra cui le prospettive di crescita globale dell'FMI, indicando che la crescita globale rallenterà dal 6,1% nel 2021 al 3,2% nel 2022 e al 2,9% nel 2023. Gordienko ha affermato che sia le economie emergenti che quelle avanzate dovrebbero rallentare. Secondo le aspettative dell’FMI, le previsioni di crescita sono in calo per Ue e Usa, con la migliore performance attesa dall'India. Parlando di inflazione, Gordienko ha sottolineato che nell'Ue l'inflazione è guidata dai prezzi del cibo e dell'energia e il pericolo che l'industria siderurgica sta affrontando a causa dell'inflazione è il calo della domanda.
Commentando la produzione di acciaio, il funzionario della CELSA ha detto che la produzione mondiale di acciaio dovrebbe diminuire del 7,2% ovvero di circa 140 milioni di tonnellate nel 2022, rilevando che solo l'India produrrà di più quest'anno, con una produzione prevista in aumento del 7%. Dal lato dei consumi, si stima che nel 2022 il consumo di prodotti lunghi ammonterà a 864 milioni di tonnellate, in calo del 5,8% che, ha affermato, è un miglioramento rispetto alla previsione del 9-10% fatta durante l'ultima conferenza IREPAS tenutasi a maggio. Guardando a prodotti particolari, il consumo di tondo dovrebbe diminuire del 6,5% a 397 milioni di tonnellate nel 2022, mentre i cali stimati per vergella, laminati mercantili e profilati si attestano rispettivamente al 9,4%, 0,5% e 7%.
Per quanto riguarda i prezzi, Gordienko ha dichiarato che la minore domanda di acciaio finito e l'aumento dei costi di produzione determinano una grande volatilità dei prezzi. Guardando il differenziale tra rottame e tondo, il funzionario della CELSA ha affermato che le acciaierie devono ridurre le vendite a causa della domanda debole e dei costi elevati, aggiungendo che non ha senso ridurre i prezzi. Inoltre, con l'aumento del costo dell'energia, i paesi in via di sviluppo dovranno iniziare a trasferire i costi sui consumatori ed è ancora da vedere come le acciaierie saranno in grado di crescere con questi costi aggiuntivi. Rispondendo a una domanda sul costo dell'elettricità per tonnellata di acciaio prodotta, Gordienko ha affermato che la quota del costo dell'elettricità nella produzione era del 10% prima della crisi energetica, mentre oggi è salita al 50% o addirittura al 60% per tonnellata di tondo.
Concentrandosi sulla Cina, Gordienko ha commentato che nel paese è in atto una crisi finanziaria al rallentatore, poiché il mercato immobiliare continua a deteriorarsi dato che le nuove costruzioni che diminuiscono di oltre il 40% ogni mese da aprile di quest'anno. Ha anche affermato che il sistema di finanziamento in Cina, incentrato sugli investimenti infrastrutturali, non funziona più.