Secondo il World Economic Outlook pubblicato dal Fondo Monetario Internazionale (FMI), è prevista una diminuzione della crescita economica globale dal 3,5% del 2022 al 3% sia nel 2023 che nel 2024. La ripresa globale dalla pandemia e dall’invasione russa dell’Ucraina sta rallentando, a causa di crescenti divergenze tra i settori economici e le aree del mondo.
La proiezione di crescita per il 2023 è stata aggiornata di 0,2 punti percentuali rispetto alla precedente previsione contenuta nel report di aprile 2023, tuttavia le previsioni per il 2023 e il 2024 rimangono ben al di sotto della media storica annuale del 3,8%.
All’interno del report, il FMI ha affermato che sono le economie avanzate a guidare il declino globale nel 2023, con l’indebolimento delle prestazioni di produzione. Si prevede che nel 2023 la crescita delle economie avanzate diminuirà fino all’1,5% dal 2,7% del 2022 e che si attesterà all’1,4% nel 2024.
Nelle economie in via di sviluppo le prospettive di crescita sono stabili al 4% per il 2023, e si prevede un leggero aumento al 4,1% nel 2024, con notevoli differenze tra le regioni. La crescita globale su base annua ha raggiunto il punto minimo nel quarto trimestre del 2022, anche se, in alcune delle economie principali, il minimo non è previsto prima della seconda metà del 2023.
Il FMI ha aggiunto che l’inflazione potrebbe rimanere elevata o persino aumentare in caso di ulteriori eventi improvvisi, tra cui scontri più intensi in Ucraina e fenomeni meteorologici estremi. Fermo restando che nella maggioranza delle economie la priorità è quella di raggiungere una disinflazione sostenuta, assicurando al contempo la stabilità finanziaria, il FMI ha sottolineato che le banche centrali dovrebbero rimanere focalizzate sul ripristino della stabilità dei prezzi e sul rafforzamento della vigilanza finanziaria. Ha aggiunto inoltre che un miglioramento della domanda in economia faciliterebbe la disinflazione verso i livelli desiderati.