EUROFER: necessarie misure a supporto dell'industria siderurgica e settori utilizzatori

mercoledì, 27 maggio 2020 15:36:50 (GMT+3)   |   Brescia
       

La European Steel Association (EUROFER) ha dichiarato di accogliere con favore il "Recovery Plan" proposto dalla Commissione europea «a sostegno di un'economia europea a effetto climatico zero, digitalizzata e resiliente, che contribuisca alla ricostruzione dopo la pandemia di COVID-19». A tal proposito, EUROFER ha proposto un "Green Deal on Steel" e misure di supporto per l'industria siderurgica europea e le sue catene del valore, come l'automotive, le costruzioni e l'ingegneria meccanica. L'associazione dei produttori europei ha aggiunto che il riesame in corso delle misure di salvaguardia dovrebbe tener conto pienamente del modo in cui la pandemia ha inciso sul mercato siderurgico europeo. 

«L'industria siderurgica europea potrebbe essere la punta di diamante di un'industria europea decarbonizzata, fornendo acciaio "verde" e perfettamente circolare alle catene del valore manifatturiere, sia nell'UE sia a livello globale» ha dichiarato il diretto generale di EUROFER Axel Eggert. Ciò richiederà «investimenti significativi in ​​nuove tecnologie dal 2021 al 2030 e oltre». Eggert ha inoltre affermato che, in conseguenza dell'utilizzo dell'energia verde e di corrispondenti materiali di input, il settore siderurgico sosterrà costi di capitale e operativi più elevati e ciò dovrà essere compensato da una combinazione ben coordinata di «schemi di sostegno finanziario e misure regolamentari».

Secondo EUROFER, gli effetti positivi del piano di ripresa si manifesteranno nel medio termine perché i principali settori utilizzatori sono alle prese con difficoltà economiche e l'industria siderurgica dell'UE è in una posizione precaria a causa dell'arresto degli impianti siderurgici e del crollo dei prezzi dell'acciaio. Di conseguenza, EUROFER ha ribadito la necessità di attuare immediatamente misure di emergenza.

Eggert ha infine affermato che «i contingenti di importazione esenti da dazi devono essere ridotti significativamente» poiché ciò sarebbe d'aiuto nel brevissimo termine e rappresenterebbe «un sostegno all'industria nel passaggio a una fase di ripresa».


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