Il più grande produttore siderurgico al mondo, ArcelorMittal, ha chiuso il terzo trimestre dell'anno con un utile di 4,62 miliardi di dollari, ossia il più alto dal 2008. Nello stesso trimestre dello scorso anno aveva registrato una perdita netta di 261 milioni di dollari, mentre nel secondo trimestre di quest'anno l'utile era ammontato a 4 miliardi. Sempre nel terzo trimestre 2021, l'Ebitda è ammontato a 6,05 miliardi di dollari, contro l'Ebitda di 901 milioni registrato nello stesso trimestre dello scorso anno e quello di 5,05 miliardi registrato nel secondo trimestre 2021.
Prendendo in considerazione i primi nove mesi dell'anno, l'utile è ammontato a 10,91 miliardi di dollari, mentre nel periodo gennaio-settembre 2020 ArcelorMittal aveva registrato una perdita di 1,94 miliardi. Il fatturato allo stesso tempo è resciuto del 42,6%, a 55,76 miliardi di dollari. L'Ebitda è passato da 2,57 miliardi a 14,35 miliardi di dollari.
Riguardo ai risultati operativi, in gennaio-settembre ArcelorMittal ha podotto 52,6 milioni di tonnellate di acciaio grezzo, lo 0,1% in meno su base annua. Allo stesso tempo la produzione di minerale ferroso è ammontata a 37,5 milioni di tonnellate (-12,1%), mentre le spedizioni totali di acciaio si sono attestate a 47,2 milioni di tonnellate (-8,8%).
In controtendenza il segmento europeo, che ha fatto segnare un aumento di produzione di acciaio grezzo pari al 13,1%, per un totale di 28,17 milioni di tonnellate nei primi nove mesi.
I risultati del terzo trimestre, ha affermato il CEO Aditya Mittal, «sono stati supportati dal perdurare dell'ottima situazione sotto il profilo dei prezzi, che ha portato all'utile netto più alto e all'indebitamento netto più basso dal 2008. Le prospettive – ha continuato – restano positive: si prevede che la domanda continuerà a migliorare e i prezzi, benché marginalmente inferiori rispetto ai recenti massimi, rimangono su livelli elevati, cosa che si rifletterà nei contratti annuali per il 2022».
ArcelorMittal ha dichiarato di prevedere che il consumo apparente di acciaio globale, esclusa la Cina, cresca del 12%-13% quest'anno, in linea con la precedente previsione. Tuttavia, ha affermato che l'indebolimento della domanda in Cina, a causa delle scarse performance del settore immobiliare, sta portando la società a prevedere una leggera contrazione della domanda apparente di acciaio cinese nel 2021.