ArcelorMittal ha chiuso il primo semestre dell'anno con un utile netto di 6,29 miliardi di dollari, contro la perdita di 1,68 miliardi di dollari registrata nello stesso periodo del 2020. Si tratta, si legge in una nota del gruppo, della «migliore performance semestrale dal 2008».
Il fatturato nello stesso periodo è cresciuto del 37,6%, a 35,54 miliardi di dollari. L'EBITDA è ammontato a 8,29 miliardi, a fronte di un EBITDA di 1,67 miliardi nel primo semestre 2020.
Per quanto riguarda i risultati operativi, la produzione di acciaio grezzo nel periodo gennaio-giugno è diminuita dello 0,3%, fermandosi a 35,4 milioni di tonnellate, mentre la produzione di minerale è calata del 12,1%, a 24,5 milioni di tonnellate, in entrambi i casi su base annua. Le spedizioni totali di acciaio allo stesso tempo hanno subito una riduzione del 4,9%, ammontando a 32,6 milioni di tonnellate.
Nella divisione europea la produzione di acciaio grezzo è cresciuta del 12,4% in termini tendenziali, raggiungendo 19,1 milioni di tonnellate.
Il gruppo ha pubblicato il suo secondo "Climate Action Report" dichiarando di puntare a una riduzione delle emissioni di carbonio pari al 25% entro il 2030.
ArcelorMittal ha affermato di aspettarsi un ulteriore miglioramento della domanda nella seconda metà di quest'anno e pertanto ha migliorato le proprie stime riguardo al consumo di acciaio. Per l'intero 2021 il colosso franco-indiano prevede un consumo apparente globale in crescita del 7,5-8,5 per cento, mentre in precedenza aveva stimato un incremento del 4,5-5,5 per cento.