Assofermet: difficoltà nella raccolta di rottame, ma le acciaierie tengono il punto

lunedì, 07 febbraio 2022 18:45:50 (GMT+3)   |   Brescia
       

Il mese di gennaio per il mercato italiano «è stato caratterizzato da una raccolta di rottame relativamente tranquilla che, fortunatamente, ha bilanciato le diffuse riduzioni applicate sui prezzi da parte delle acciaierie nella prima metà del mese. Se la raccolta del rottame fosse stata sostenuta, come nei mesi precedenti, i prezzi avrebbero subito riduzioni ancora maggiori». Lo ha detto Assofermet nella sua ultima nota mensile sulle materie prime per la siderurgia. Gennaio, ha proseguito Assofermet, è stato inoltre influenzato dalla situazione pandemica, che ha portato a riduzioni degli organici e quindi rallentamenti produttivi, nonché dal caro energia, che ha determinato in molti casi lo spostamento dei turni lavorativi. Ha continuato ad esserci un significativo divario di prezzo tra “alte” e “basse” categorie di rottame.

Per quanto riguarda il mese di febbraio, il commercio nutre «grandi aspettative» che tuttavia al momento «si scontrano con la realtà delle acciaierie che sembrano voler tenere il punto e non concedere aumenti, se non molto limitati». Anche nel mese in corso il caro energia, le difficoltà logistiche e la situazione pandemica «aleggiano ai bordi delle contrattazioni sul rottame e possono spostare in qualsiasi momento gli attuali equilibri. Unanime è comunque la difficoltà/scarsità nella raccolta di rottame, che nel lungo periodo potrebbe far sbilanciare gli equilibri in essere verso possibili aumenti».

Sempre secondo Assofermet, il primo mese del 2022 è stato più “dinamico” a livello internazionale dal punto di vista dei prezzi, in particolare per via della carenza di materiale di qualità nel Nord Europa. Le posizioni divergenti di acciaierie e fornitori di rottame hanno portato alcuni grossi player a fermare le vendite provocando ulteriori aumenti nel corso del mese. «Altro fattore che ha contraddistinto gennaio in maniera importante – si legge ancora nella nota – è stato il costo dei noli che, seppur in lieve calo, risulta sempre discriminante sul prezzo finito del prodotto trasportato. Le aspettative di aumenti su febbraio sono molte e potrebbero concretizzarsi a partire da metà mese. La fluttuazione Euro/Dollaro ha riservato momenti di preoccupazione, così come di opportunità per compratori e venditori».

Riguardo in particolare alla Turchia, Assofermet ha sottolineato che gennaio è stato contrassegnato da sostanziale stabilità e scambi in linea con il periodo. Nel prossimo periodo, però, potrebbero esserci aumenti a fronte di un rialzo dei prezzi dei prodotti finiti.
Allo stesso tempo, «sui mercati di Belgio, Francia e Germania è proseguita la scarsità di offerta di materiale di qualità, con un delta prezzo fra “alte” e “basse” che rimane significativo. Fattori quali il caro energia, l’aumento dei costi di trasporto ed una situazione pandemica ancora non del tutto sotto controllo, hanno influenzato la politica d’acquisto da parte delle acciaierie con una conseguente riduzione di produzione. L’ultima parte del mese e inizio di febbraio hanno registrato una ripresa della domanda e un rialzo dei prezzi che sicuramente rafforzeranno la tenuta e la risalita delle quotazioni dei prodotti finiti».

In merito infine al rottame inox, l'associazione delle imprese del commercio, della distribuzione e della prelavorazione di prodotti siderurgici ha affermato che «la richiesta permane buona da parte delle acciaierie nazionali con prezzi legati alla quotazione del nichel che in questi giorni subisce grandi oscillazioni. La ricerca di rottame ha portato ad aumenti anche nel momento in cui il nichel, in Borsa, ha subito ribassi. Il trend del prezzo è stato registrato in aumento seguendo l’andamento delle quotazioni LME del Nichel, nonostante il verificarsi di flessioni sulla Borsa».
Intanto, «la situazione in Europa così come al di fuori appare ancora rallentata e non così dinamica come in Italia. Le richieste provenienti dall’extra Europa non hanno portato alla concretizzazione di contratti a causa del disallineamento delle quotazioni che nei predetti mercati non hanno seguito l’aumento a livello europeo. La disponibilità dal commercio è discreta, anche se le scorte sono in via di lento esaurimento, mentre le problematiche pandemiche e le riduzioni in alcuni settori specifici hanno condizionato il mese di gennaio».


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