Nell’ultima settimana è proseguita la tranquillità che ha caratterizzato il mercato italiano del rottame nelle ultime settimane dal rientro dalle ferie estive. In generale si respira un clima di attesa, caratterizzato da una scarsa propensione all’acquisto da parte dei produttori.
L’offerta di rottame sul mercato nazionale sembra essere migliorata, ma resta da capire se questa disponibilità che si osserva attraverso i magazzini pieni sia lato commercianti che lato acciaierie sia dovuta a un declino della domanda o a un effettivo aumento dell’offerta di materiale.
Per il momento, l’atteggiamento dei produttori resta quello di attesa, in quanto la produzione post-ferie è ricominciata da relativamente poco e le scorte accumulate sono sufficienti a garantirne la continuità. I pochi accordi che si sono concretizzati sul mercato sono di carattere principalmente duraturo, con la riconduzione come scelta preferita dalla maggioranza degli operatori. In qualche caso è stato registrato un calo compreso tra 5 e 7 €/t, mentre in altri casi – soprattutto per fornitori storici o acquisti di qualità superiori – sono anche state concesse lievi correzioni al rialzo.
Nonostante questo, però, «adesso non ha senso parlare di prezzi. Quello attuale è uno scenario falsato, sia lato fornitori che lato clienti. Sinceramente, mi aspettavo una situazione del genere al rientro dalle vacanze. Il reale trend di questa stagione si potrà vedere verso la fine del mese», ha affermato un commerciante italiano.
Dal canto loro i produttori hanno notato una buona disponibilità alla vendita da parte dei fornitori, ma «al momento non abbiamo grande bisogno», ha affermato una fonte presso un’acciaieria italiana. La stessa fonte ha poi riferito che ultimamente si riforniscono volentieri dall’Europa dell’Est, dove hanno trovato un’ottima qualità del materiale. Un’altra fonte, sempre presso un produttore italiano, ha dichiarato che «i cali sono un segnale dei produttori: vogliamo avvisare che non c’è intenzione di far salire il prezzo del rottame».
Nel frattempo, temi come il CBAM, i conflitti internazionali e l’overcapacity cinese continuano a essere tema di discussione tra gli operatori.
I prezzi del rottame in Italia questa settimana si sono attestati a livelli sostanzialmente invariati, come indicato nella tabella seguente:
| Qualità | Prezzo medio spot (€/t) | Prezzo medio spot (€/t) |
| Periodo | 12 settembre | 3 settembre |
| Torniture (E5) | 280-300 | 280-300 |
| Demolizioni (E1/E3) | 280-300 | 280-300 |
| Frantumato (E40) | 330-345 | 330-345 |
| Lamierino (E8) | 320-335 | 320-335 |
Prezzi reso acciaieria, IVA esclusa.
Sul mercato del rottame in Spagna, invece, i prezzi sono inferiori rispetto a quelli italiani e il mercato si aspetta ulteriori cali nelle prossime settimane.
| Qualità | Prezzo medio spot (€/t) | Prezzo medio spot (€/t) |
| Periodo | 12 settembre | 8 agosto |
| Torniture (E5) | 260 | - |
| Cesoiato (E1) | 270 | 285 |
| Demolizioni (E3) | 295 | 300-305 |
| Frantumato (E40) | 300-305 | 315 |
Prezzi reso acciaieria, IVA esclusa.