Contrariamente alle aspettative, il mese di maggio in Italia ha registrato una quasi fermata e una ulteriore discesa delle quotazioni del rottame ferroso. Lo ha scritto Assofermet nella nota mensile sul mercato delle materie prime per la siderurgia.
Discontinui e ridotti il ricevimento e lo scarico presso le acciaierie, produzione “a singhiozzo” e irregolari anche gli approvvigionamenti da parte dei commercianti: la diminuzione complessiva registrata nel mese di maggio è stata di circa 80 €/t.
«Il sentiment per questi primi giorni di giugno è ancora molto incerto, anche se ci si augura di aver raggiunto la fine del calo» ha scritto Assofermet. «Si segnala da inizio anno una forte importazione di rottame da Paesi Extra UE».
Cali anche nel mercato del rottame internazionale, nell’ordine di 40 $/t, dovuti alla debolezza della domanda.
«Non ha fatto eccezione la Turchia, dove la discesa si è interrotta nell’ultima parte del mese, registrando una lieve ripresa delle quotazioni (circa 10-15 $/t)» ha affermato l’associazione. «Nei principali mercati europei la domanda di rottame è risultata fiacca: l’evoluzione nell’ultima parte del mese riscontrata in Turchia si è tuttavia riflessa per il momento solo con un crescente attendismo da parte degli operatori del nostro continente».
Nel segmento del rottame inox le prime due settimane di maggio hanno registrato un trend ribassista, per poi nel complesso stabilizzarsi nella seconda parte. Tuttavia, la discesa dei prezzi sembra non aver evidenziato una maggiore disponibilità di rottame.
Quasi totale disinteresse per la ghisa d’affinazione da parte delle acciaierie e permane una differenza importante tra il prezzo offerto e il prezzo desiderato dai compratori. Per quanto riguarda la ghisa ematite, invece, il lieve rallentamento del mese di aprile si è consolidato nel mese di maggio durante il quale si è registrata, secondo la nota di mercato di Assofermet, una diminuzione dei volumi venduti e un leggero arretramento dei prezzi.