Secondo quanto riportato dalla consueta nota di mercato sulle materie prime per la siderurgia di Assofermet, il mese di aprile per il mercato del rottame in Italia non ha registrato una performance brillante, anzi, è stato caratterizzato da una prevalente staticità.
A causa del ridotto numero di commesse acquisite, le acciaierie hanno mantenuto un ritmo produttivo ridotto, ed è proseguita la scarsa disponibilità di rottame sia presso gli impianti di recupero autorizzati sia per quanto riguarda la raccolta a livello nazionale.
Una modesta variazione è stata registrata nell’ultima settimana del mese e nei primi giorni di maggio, quando si è verificato un incremento di 10-20 €/t dovuto non a una maggiore domanda da parte delle acciaierie, ma a una minore offerta di materia prima. Tale aumento, tuttavia, fa ben sperare per il mese di maggio, anche se il portafoglio ordini delle acciaierie resta invariato.
Con uno sguardo al panorama internazionale, si evince che anche in questo caso aprile è stato un mese stabile dalla seconda metà in avanti, con alcune variazioni a inizio mese. Le tensioni in Medio Oriente hanno portato la Turchia a interrompere gli scambi commerciali con Israele, aggravando le già presenti criticità legate all’esportazione e alla vendita di prodotti finiti da parte del paese.
Per quanto riguarda i mercati europei, in generale la situazione è rimasta stabile con alcune variazioni specifiche di prezzo e di domanda, mentre invece in Asia è stato registrato un andamento positivo delle importazioni di rottame, in particolare dall’India, che è tornata a importare in bulk anziché in container a prezzi in linea o di poco superiori al mercato turco. Nei primi giorni di maggio, tuttavia, si è verificato un rallentamento.
Nel segmento del rottame inox i consumi sono risultati in linea con le previsioni in Italia, mentre in Europa sono diminuiti a causa di alcuni fermi produttivi. Secondo quanto comunicato da Assofermet, «la disponibilità di materiale permane scarsa, principalmente a causa delle produzioni ridotte e delle aspettative di aumenti. Le quotazioni, pertanto, risultano essere in salita solo a causa dell’andamento del nichel e della ridotta disponibilità di rottame».
Il mercato extraeuropeo mostra ancora un interesse poco significativo, ma le quotazioni si sono rivelate più simili a quelle del continente.
Nel mese di aprile il mercato della ghisa è rimasto stabile con quotazioni invariate e poche vendite, mentre le offerte dal mar Nero sono rimaste limitate, così come la domanda in Turchia e Italia, «dove le offerte dei potenziali compratori continuano ad essere inferiori alle richieste dei produttori/traders», riferisce l’associazione nella nota.
Le offerte destinate all’India sono aumentate, attestandosi in media a 440-450 $/t CFR, mentre sul mercato statunitense i produttori brasiliani non sono riusciti a ottenere gli incrementi desiderati. Pertanto, il livello di offerta è rimasto a 440-445 $/t FOB.