Stabilità è probabilmente il termine più adatto a descrivere il mercato di settembre. È questo quanto è emerso dalla consueta nota mensile sul mercato delle materie prima per la siderurgia di Assofermet.
Nonostante le attese di una ripresa, le vendite dei prodotti finiti si sono rivelate sempre più misurate, costringendo le acciaierie a ridurre le loro produzioni. Con i parchi rottame delle acciaierie pieni, ci potrebbe essere una riduzione della domanda di rottame, nel caso in cui permanga una scarsa domanda di prodotto finito.
Inoltre, gli scarti di rottame sono tutt’ora sempre più ridotti e di conseguenza i magazzini dei commercianti più scarichi: a oggi qualsiasi produttore esclude a breve termine un rimbalzo delle quotazioni e le attese per una ripresa sarebbero spostate addirittura sino alla prossima primavera. Permane, tuttavia, la fiducia di un possibile miglioramento, ma sembra difficile azzardare delle previsioni nel breve tempo.
Anche in Turchia, secondo la nota di Assofermet, il mese di settembre ha registrato una sostanziale stabilità. Il numero delle transazioni è risultato limitato, con ulteriori rallentamenti verso fine mese.
I mercati asiatici – in particolare l’India – sono stati caratterizzati da un consolidamento dei prezzi competitivi raggiunti fra la fine di agosto e l’inizio di settembre, sostenuto da un buon volume di transazioni sia in containers che alla rinfusa, per poi vedere una riduzione dei prezzi di circa 15 $/t durante l’ultima settimana. La debolezza dei prodotti finiti continua ad influenzare i prezzi e, soprattutto, i volumi delle transazioni.
Assofermet ha aggiunto inoltre che la domanda di rottame inox nel mese di settembre è stata nella media degli ultimi mesi (con l’eccezione di agosto per chiusura estiva), con un leggero aumento dei prezzi e una difficoltà di disponibilità delle quantità dovuta al calo produttivo delle industrie. Anche in Europa, India ed Estremo Oriente lo scenario riscontrato è stato simile.
Per quanto riguarda le ghise, nel segmento della ghisa d’affinazione i prezzi sono rimasti invariati con tendenza al ribasso in considerazione del permanere dello scarso interesse all’acquisto da parte delle acciaierie.
«Persiste la poca disponibilità di ghisa da parte di alcuni produttori russi e l’introduzione del dazio potrebbe in parte incrementare la vendita sul mercato domestico, senza tuttavia completamente escludere l’export» ha commentato l’associazione.
La domanda di ghisa ematite è stata piuttosto debole, mentre sul fronte dell’offerta si è rilevata una situazione stabile che vede ancora ampia disponibilità, soprattutto di materiale di origine russa, con prezzi particolarmente attrattivi. Magazzini ancora ben forniti e clienti in posizione attendista.
Per la ghisa sferoidale permane una condizione di eccesso di offerta, soprattutto di origine russa. Al contempo, le fonderie rilevano difficoltà nel riempire il portafoglio ordini. Di conseguenza è stata riscontrata una ridotta richiesta di materiale, con prezzi al ribasso nonostante siano state segnalate richieste di aumenti da parte dei produttori. «L’attenzione sempre più crescente delle Autorità europee verso le importazioni di ghise dalla Russia» ha affermato Assofermet «comincia a destare preoccupazione nelle fonderie».