I prezzi dei coils laminati a caldo (HRC) hanno continuato a crescere in Europa sulla scorta di un miglioramento della domanda, di un'offerta ancora ridotta e della carenza di offerte da paesi terzi. Sul mercato italiano i prezzi base hanno raggiunto i 460-470 €/t franco produttore, crescendo di una decina di euro rispetto a sette giorni fa. Nel frattempo i prezzi nel Nord Europa sono passati da un livello di 465-480 €/t agli attuali 480-490 €/t franco produttore.
Alla fine della scorsa settimana, la European Steel Association (EUROFER) ha presentato alla Commissione europea una richiesta di registrazione nell'ambito dell'indagine antidumping avviata lo scorso maggio contro gli HRC provenienti dalla Turchia. Questo significa che le importazioni registrate nei tre mesi precedenti l'entrata in vigore di eventuali misure provvisorie sarebbero soggette a dazi antidumping retroattivi. Una decisione preliminare è attesa entro il 23 dicembre, mentre eventuali misure provvisorie sarebbero istituite intorno a metà gennaio. Pertanto, le importazioni da metà ottobre in avanti potrebbero essere colpite da dazi retroattivi. Per questo motivo, i compratori europei sono restii ad ordinare HRC provenienti dalla Turchia. Già a luglio di quest'anno, a causa dell'indagine in corso, le importazioni di HRC turchi nell'UE sono risultate quasi dimezzate (186.000 t circa) rispetto allo stesso mese del 2019, secondo i dati Eurostat. Nel frattempo, sono scarsamente competitive anche le offerte da altri paesi. I produttori indiani si stanno concentrando sul loro mercato interno, dove sia la domanda sia i margini di profitto sono attualmente migliori, di conseguenza non hanno interesse ad essere aggressivi sull'export. Attualmente le loro offerte si attestano a 500 €/t CFR Italia o livelli leggermente superiori.
Le fonti intervistate sono concordi nel ritenere che i prezzi degli HRC nel mercato europeo continueranno a tendere al rialzo nelle prossime settimane, raggiungendo e addirittura superando la soglia dei 500 €/t franco produttore. I produttori locali puntano da qualche settimana a un livello di 490 €/t in Italia e a 530 €/t nell'Europa settentrionale. La domanda è migliorata nelle ultime settimane e i produttori hanno ricevuto numerosi ordini dal settore automotive in particolare. Tuttavia, alcune fonti hanno sottolineato che questa ripresa sembra legata per lo più ad attività di ristoccaggio e che non è certo se i consumi continueranno a supportare prezzi più alti negli ultimi due mesi dell'anno.
Stefano Gennari