Il forte rialzo dei prezzi dei coils sia nell'Ue sia in Turchia ha portato a un incremento della richiesta di bramme di importazione. Considerata l'assenza dei fornitori ucraini e le conseguenze delle sanzioni sugli scambi commerciali con la Russia, i compratori europei sono prevalentemente interessati alle bramme originarie dell'Asia.
In particolare, un'acciaieria indonesiana di recente ha venduto un grosso lotto di bramme in Italia a 1.050 $/t CFR, prezzo in rialzo di 20 $/t rispetto ai precedenti scambi. Bramme provenienti dalla Cina sono state offerte nell'Ue a 1.040-1.050 $/t CFR. «Non ci sono restrizioni al commercio di bramme dalla Cina verso l'Europa, perché è la prima volta che i cinesi esportano questo prodotto», ha commentato un trader.
In Turchia, le offerte di bramme dall'Indonesia si attestavano a 1.040 $/t CFR all'inizio di questa settimana. Più recentemente avrebbero toccato quota 1.100 $/t CFR secondo alcune fonti. Intanto, due scambi relativi a 35.000-40.000 tonnellate ciascuno sarebbero stati chiusi la scorsa settimana tra Cina e Turchia al prezzo di 965-970 $/t CFR. Tuttavia, l'informazione non è stata confermata nel momento della pubblicazione ed è stata addirittura smentita da uno dei possibili venditori. Le ultime offerte dalla Cina per la Turchia si sono attestate a 970-980 $/t CFR.
I compratori europei e turchi si aspettano un ulteriore rialzo dei prezzi all'importazione nei prossimi giorni. La differenza tra prezzi degli HRC e prezzi delle bramme è infatti piuttosto ampia. Nell'Ue i prezzi degli HRC hanno superato i 1.300 €/t franco produttore, mentre quelli di importazione delle bramme ammontano a 955 €/t CFR. In Turchia le quotazioni degli HRC sono a 1.250-1.350 $/t CFR, superando di 250-280 $/t quelle delle bramme.