Coils, ArcelorMittal alza i prezzi di 20 €/t

lunedì, 31 maggio 2021 02:58:48 (GMT+3)   |   Brescia
       

Alla fine di venerdì, 28 maggio, il colosso dell'acciaio ArcelorMittal ha aumentato i prezzi dei coils in Europa per la quarta volta nel corso del mese, sulla scia della bassa offerta e della buona domanda. I nuovi prezzi base dei coils laminati a caldo (HRC) sono pari a 1.170 €/ton franco produttore, in aumento di 20 €/ton rispetto alla scorsa settimana. Allo stesso tempo, le offerte di ArcelorMittal per coils laminati a freddo (CRC) e zincati a caldo (HDG) si attestano a 1.320 €/ton f.p., anch'esse in aumento di 20 €/ton rispetto ai livelli precedenti. 
La scorsa settimana i prezzi degli HRC sul mercato hanno raggiunto i 1.100-1.150 €/t franco produttore, come già riportato da SteelOrbis.

L'ultimo aumento da parte di ArcelorMittal è stato inferiore ai precedenti – pari a 30, 50 e 50 €/t rispettivamente – poiché recentemente il calo dei prezzi in Cina ha causato un peggioramento del sentiment in Europa e alcuni acquirenti locali hanno iniziato ad adottare un approccio attendista, anche a causa da un lato della mancanza di chiarezza su una possibile nuova tassa cinese sulle esportazioni di HRC, dall'altro dell'avvicinarsi della scadenza delle misure di salvaguardia UE sull'acciaio. Tuttavia, secondo indiscrezioni, la salvaguardia europea potrebbe essere prorogata di un anno all'inizio di luglio, con un aumento dei contingenti tariffari pari al 5 per cento rispetto ai volumi attuali. Secondo alcune fonti, ArcelorMittal, che nel corso di aprile e maggio ha aumentato le proprie offerte ogni settimana, venerdì ha annunciato un aumento più piccolo e «all'ultimo minuto, soltanto per non dare l'impressione che il trend rialzista possa essersi interrotto». Nel frattempo, alcuni operatori hanno riferito che di recente i fornitori stranieri sono sembrati maggiormente propensi a chiudere vendite in vista di possibili correzioni di prezzo. In particolare, per la prima volta da settimane, alcuni trader sono stati disposti a vendere materiale dall'Asia a prezzi inferiori ai 1.000 €/t CFR UE. Alcune fonti ritengono che la ricomparsa di offerte da paesi terzi potrebbe essere un segnale del fatto che il mercato è vicino a raggiungere il "picco", tuttavia altri intervistati sono convinti del fatto che la carenza di materiale continuerà a sostenere i prezzi anche nei prossimi mesi, sia in Europa sia a livello internazionale. 


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