Mentre la domanda locale di coils laminati a caldo (HRC) e l’attività commerciale sono rimaste stagnanti in Europa, con anche l'arrivo delle vacanze estive, gli importatori europei si stanno preparando per l’inizio del periodo per le nuove regole di salvaguardia sulle quote di importazione il 1° luglio.
Questa settimana, i prezzi locali delle acciaierie europee sia in Italia che nel Nord Europa sono rimasti relativamente invariati rispetto alla settimana scorsa, attestandosi a 640-650 €/t franco produttore per consegne principalmente ad agosto, anche se i prezzi negoziabili in entrambe le regioni sono stati stimati a 625-630 €/t franco produttore, contro i 630-640 €/t franco produttore della settimana scorsa.
Come riportato in precedenza da SteelOrbis, inoltre, il 25 giugno l’UE ha ufficialmente esteso le misure di salvaguardia sull’acciaio per altri due anni fino a giugno 2026, con l’obiettivo di prevenire o rimediare a gravi danni all’industria siderurgica dell’UE. Inoltre, a partire dal 1° luglio, verrà implementato un tetto massimo del 15% per contea nel contingente tariffario HRC “Altri paesi”. «Il nuovo limite massimo del 15% si applica a sei paesi, tra cui Vietnam, Giappone, Taiwan, Egitto, Australia e Brasile, che in passato spedivano HRC con il contingente tariffario residuo» ha affermato un operatore locale, aggiungendo: «Un numero maggiore di acquirenti cercherà alternative come Indonesia e Arabia Saudita, anche se i prezzi rimangono un problema poiché attualmente gli HRC locali sono più competitivi». Nello specifico, le offerte per l’HRC dall’Indonesia e dall’Arabia Saudita sono state segnalate a circa 640-645 €/t CFR Europa meridionale, almeno 10-15 €/t superiori ai prezzi praticabili per i materiali locali.
Le offerte indicative per gli HRC dall’Asia sono stimate a circa 610 €/t CFR, sostanzialmente le stesse della settimana scorsa, anche se finora non sono state segnalate nuove offerte. Le offerte per gli HRC dall’India si sono attestate a 620 €/t CFR, mentre quelle dalla Turchia si sono attestate a 630-640 €/t CFR, dazi compresi, come la scorsa settimana.
Gli operatori del mercato stanno anche discutendo di aggiungere clausole di ripartizione dei dazi ai contratti, in modo che acquirenti e venditori possano condividere i costi dei dazi. Tuttavia, molti ritengono che tale “condivisione dei dazi” difficilmente sarà sufficiente ad alleviare l’impatto delle nuove misure di salvaguardia, mentre l’unica vera soluzione potrebbe essere l’acquisto “senza rischi” da fonti alternative come Arabia Saudita, Indonesia, Malesia, ecc.