La ripresa delle attività del mercato europeo dei coils laminati a caldo (HRC) è lenta, con le acciaierie che tornano lentamente e senza urgenza alla completa operatività. L’attività commerciale è rimasta più debole del solito, in particolare in Paesi del sud Europa come Italia e Spagna, dove la domanda continua a mancare. In generale, le offerte locali dalle acciaierie sono rimaste stabili rispetto alla fine di agosto, anche se i prezzi praticabili hanno registrato un lieve aumento.
Nello specifico, i prezzi locali per gli HRC delle acciaierie del nord Europa, principalmente per le spedizioni di ottobre e novembre, si stimano a 580-590 €/t franco produttore. Secondo le fonti, però, alcune acciaierie applicano prezzi di 600-630 €/t franco produttore ai nuovi ordini. Al contempo, per il momento il prezzo negoziabile si attesta a circa 570-580 €/t franco produttore, in aumento di 10 €/t su base settimanale.
Le fonti riferiscono che, nel nord Europa, le acciaierie stanno tentando di aumentare i prezzi di offerta, ma la domanda spot limitata sta frenando i volumi delle transazioni. Nel frattempo, molti acquirenti si sono già procurati volumi di materiale sufficienti per il terzo trimestre e non hanno necessità immediata di rifornirsi. È per questo motivo che le trattative si trovano in una fase di stallo.
In Italia, sebbene le acciaierie tentino di aumentare i prezzi delle spedizioni di HRC di ottobre a 570-580 €/t franco produttore (come la scorsa settimana), i prezzi praticabili si attestano a circa 540 €/t franco produttore, in aumento di 10 €/t su base settimanale.
In questo contesto, le attività di importazione sono rimaste praticamente bloccate a causa della persistente incertezza circa l’implementazione del Meccanismo di Adeguamento del Carbonio alle Frontiere (CBAM). Gli acquirenti si dimostrano ampiamente riluttanti a effettuare nuovi ordini, mentre i prezzi all’importazione degli HRC indicativi sono stati segnalati a 475-530 €/t CFR, a seconda dell’origine. Il valore più basso di tale intervallo corrisponde alle offerte per gli HRC provenienti dall’Indonesia e quello più alto alle offerte per gli HRC turchi (510-530 €/t CFR), dazi compresi. Tuttavia, secondo le fonti, è improbabile che accordi per gli HRC turchi vengano conclusi nel breve periodo, dato che la Turchia ha quasi esaurito la quota di importazione in Europa per il terzo trimestre.
«Secondo il calendario della Commissione Europea, gli atti di esecuzione tecnica sono previsti per il quarto trimestre, preceduti da un riepilogo delle consultazioni», ha riferito una fonte di mercato a SteelOrbis.