Coils a caldo: prezzi stabili nell'UE, cresce il numero delle offerte da paesi terzi

mercoledì, 10 febbraio 2021 17:23:53 (GMT+3)   |   Brescia
       

I prezzi dei coils laminati a caldo (HRC) nel mercato dell'UE sono rimasti stabili per la seconda settimana consecutiva, ossia pari a circa 700-720 €/t franco produttore. Nel frattempo i produttori, forti degli ordini acquisiti, hanno continuato a chiedere prezzi tra i 730 e i 750 €/t per consegne da aprile in avanti. Gli acquisti tuttavia sono diminuiti nelle ultime settimane dal momento che i compratori hanno iniziato a prevedere correzioni di prezzo dopo il lungo periodo di rialzi e il recente calo delle quotazioni delle materie prime e degli acciai finiti a livello globale.
Intanto, il numero delle offerte da paesi terzi è cresciuto nell'ultima settimana circa, mentre i prezzi sono diminuiti. Fornitori "non tradizionali" del continente asiatico (Indonesia, Taiwan) stanno offrendo HRC a 665-670 $/t CFR con spedizione ad aprile/maggio. Di recente un produttore di tubi italiani ha ordinato HRC dall'India a 640 €/t CFR con spedizione a maggio, tuttavia il prezzo in questione è considerato un'eccezione dovuta allo speciale rapporto tra l'acquirente e il fornitore. Nel frattempo, produttori turchi hanno chiuso vendite nell'UE la scorsa settimana al prezzo di 620-630 €/t CFR, dazio antidumping provvisorio escluso. Le offerte dall'Egitto si attestano a 670-685 €/t CFR Italia con spedizione ad aprile, ma queste risultano poco interessanti a fronte delle aspettative che ci sono sul mercato. Infine, la scorsa settimana il produttore russo Severstal ha chiuso vendite nell'UE per circa 25.000 tonnellate complessive (produzione di marzo) a prezzi tra i 745 e i 765 $/t FOB, equivalenti a circa 635-655 €/t CFR.

Alcune fonti hanno affermato che la Commissione europea dovrebbe avviare nelle prossime settimane una revisione delle misure di salvaguardia in scadenza alla fine del prossimo giugno. Alcune settimane fa 12 Stati membri dell'UE hanno chiesto alla Commissione di estendere tali misure a fronte del fatto che la domanda non si è ancora ripresa a causa delle conseguenze della pandemia di Covid-19. Inoltre, le tariffe della Section 232 – che erano state la causa dell'istituzione della salvaguardia – sono ancora in vigore negli USA nonostante il cambio di amministrazione. Secondo alcune fonti, tuttavia, un'estensione della salvaguardia contravverrebbe alle regole del WTO, motivo per cui la Commissione potrebbe decidere di istituire al suo posto misure specifiche quali dazi antidumping e compensativi. All'inizio di gennaio la Commissione ha imposto un dazio AD provvisorio sulle importazioni di HRC turchi, mentre a metà gennaio ha aperto un riesame delle misure antidumping in vigore sulle importazioni di HRC del produttore russo Severstal.

Stefano Gennari


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