Il produttore tedesco ThyssenKrupp ha annunciato di aver creato, in accordo con il sindacato IG Metall, un "pacchetto di crisi coronavirus" per affrontare la pandemia e, allo stesso tempo, di aver raggiunto un accordo salariale collettivo. In base a questo, saranno tagliati migliaia di posti di lavoro negli stabilimenti della divisione siderurgica del gruppo.
L'accordo entrerà in vigore il 1° aprile 2020 e durerà sei anni, fino al 31 marzo 2026, prevedendo la riduzione di circa 2.000 posti di lavoro nei prossimi tre anni e di ulteriori 1.000 entro il 2026. Il piano della società, che già prima dello scoppio dell'emergenza virus si trovava nel pieno di una profonda ristrutturazione, è quello di rafforzare il sito produttivo integrato di Duisburg chiudendo le unità situate in altre località. Sul totale dei circa 3.000 esuberi, 1.000 riguardano l'amministrazione, mentre 800 afferiscono al segmento delle lamiere da treno.
«Abbiamo rimandato i problemi troppo a lungo e abbiamo evitato decisioni difficili» ha affermato il CFO della società, Klaus Keysberg. «Una ristrutturazione immediata e completa è un prerequisito assoluto per questo. Non perderemo tempo». Per quanto riguarda la pandemia, ThyssenKrupp prevede adeguamenti della produzione a breve termine e del lavoro a causa di «un forte calo delle richieste dei clienti e un deterioramento della situazione degli ordini». La società aumenterà l'indennità di lavoro a breve termine all'80%, come concordato con il sindacato.
La strategia della società prevede anche un ulteriore quota di investimenti per un totale di circa 800 milioni di euro in sei anni, che si aggiungono agli investimenti annuali di circa 570 milioni che erano già inclusi nei piani.