Il produttore siderurgico tedesco Salzgitter non sta discutendo di alcuna operazione di fusione parziale o totale con ThyssenKrupp. Lo ha affermato il CEO di Salzgitter, Heinz Jörg Fuhrmann, durante la presentazione del bilancio della società.
«Dal mio punto di vista, il consolidamento non è una prospettiva particolarmente interessante per la creazione di una nuova società», ha dichiarato Fuhrmann. Le voci di una possibile fusione tra i due produttori tedeschi si rincorrono da settimane e sono state alimentate di recente anche da alcune dichiarazioni di Martina Merz, CEO di ThyssenKrupp, la quale aveva affermato che «il consolidamento nel settore ha senso».
Il CEO di Salzgitter ha spiegato che è "naturale" parlare regolarmente con colleghi e competitor, inclusa la nuova leadership di ThyssenKrup. Tuttavia, ha sottolineato, «non stiamo parlando di fusioni, né di singoli segmenti né dell'intera divisione in acciaio. Ribadisco che fino ad oggi è stato positivo per Salzgitter operare in modo indipendente».
Queste dichiarazioni sono arrivate dopo che Salzgitter ha illustrato i risultati dell'esercizio 2019. In particolare, una perdita al lordo delle imposte di 253 milioni di euro, sulla quale hanno gravato le multe per il cartello e le spese di ristrutturazione. Nel 2018 la società tedesca aveva registrato un utile di 278 milioni.
Il CEO ha affermato che Salzgitter si allontanerebbe dal suo attuale "percorso di indipendenza" soltanto se avesse un'alternativa migliore, e ha ammesso che non vi è alcuna garanzia che rimanere indipendenti sia la migliore ricetta per i prossimi anni. «Ecco perché siamo pronti, nel caso in cui esistessero idee (di consolidamento), a parlarne con partner adeguati» ha detto Fuhrmann.
Stefano Gennari