ThyssenKrupp si riorganizza, Acciai Speciali Terni verso la vendita

martedì, 19 maggio 2020 11:07:25 (GMT+3)   |   Brescia
       

ThyssenKrupp si riorganizza e mette in vendita Acciai Speciali Terni (AST), principale polo italiano per l'acciaio inossidabile. Lo ha annunciato lo stesso gruppo tedesco in una nota sull'aggiornamento della propria strategia industriale, in cui ha sottolineato che la necessità di un consolidamento dell'industria dell'acciaio «è stata soltanto rafforzata dalla crisi dovuta al coronavirus, che provocherà un aumento strutturale dell'esistente sovraccapacità in Europa». Si ricorda che lo scorso anno era fallita la fusione tra la filiale europea del produttore indiano Tata Steel e la divisione siderurgica di ThyssenKrupp per un veto della Commissione Europea. Secondo indiscrezioni, il dialogo con Tata non si è mai interrotto in questi mesi. Inoltre, anche il gruppo cinese Baosteel, la svedese SSAB e la tedesca Salzgitter sono indicati da più fonti come interlocutori per le prossime operazioni di TK.

Tornando all'AST, «le attività per le quali ThyssenKrupp non vede prospettive future sostenibili all'interno del gruppo per motivi diversi e molto specifici saranno gestite separatamente – si legge nella nota –. Queste unità saranno combinate nel segmento "Multi-Tracks" sotto la guida del dottor Volkmar Dinstuhl, responsabile delle fusioni e acquisizioni presso ThyssenKrupp AG. Per Plant Technology, lo stabilimento di acciaio inox di Terni, in Italia (AST), compresa l'organizzazione di vendita associata, Powertrain Solutions e molle e stabilizzatori, ThyssenKrupp è alla ricerca di partnership o di una vendita".

Concetti ribaditi anche dalla stessa AST in un proprio comunicato: «La necessità di ridefinire la strategia del gruppo, come annunciato dal nuovo CEO Martina Merz, e le grandi sfide attuali imposte dal COVID-19 che stanno minando i mercati globali, compreso quello dell'acciaio, hanno portato ThyssenKrupp ad avviare un percorso di profonda rifocalizzazione del proprio "core business" ed una conseguente riorganizzazione interna, che comporterà la ricerca di soluzioni nuove e più solide al di fuori di TK o in partnership, per diverse società del gruppo ed impianti di produzione in diversi paesi, tra cui Acciai Speciali Terni».
«La nuova strategia – continua l'azienda ternana – prevede l'individuazione delle soluzioni migliori per ogni singola azienda, tra cui AST, poiché ThyssenKrupp ritiene che al di fuori del proprio perimetro potrebbero esserci opzioni migliori, in grado di rilanciare queste diverse attività. Tutte le opzioni saranno valutate con la massima attenzione, avendo come obiettivo quello di garantire lo sviluppo e la crescita».
In una conference call con i sindacati, l'amministratore delegato di AST, Massimiliano Burelli, ha sintetizzato la complicata situazione del mercato dell'acciaio in pochi dati: calo della produzione pari al 30% in Europa e Nord America e di oltre il 40% in Italia rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. I business posti da ThyssenKrupp nel segmento Multi-Tracks hanno registrato lo scorso anno un flusso di cassa negativo per circa 400 milioni di euro. L'intero gruppo ha chiuso la prima metà dell'anno fiscale 2019/2020, terminata lo scorso 31 marzo, con una perdita netta di 1,1 miliardi di euro. 

Le reazioni non si sono fatte attendere. Il sindaco di Terni Leonardi Latini ha ricordato l'accordo del 2019, relativo al piano industriale, all'interno del quale venivano previsti 60 milioni di euro di investimenti per il mantenimento dei livelli occupazionali e la salvaguardia del sito. La governatrice Donatella Tesei ha dichiarato che la regione Umbria è pronta a fare la propria parte per la tutela dei livelli occupazionali. Infine, i sindacati hanno manifestato preoccupazione: «Avviare un processo di questa portata in una fase storica economica e condizionata dalla pandemia COVID-19 – hanno dichiarato i segretari di Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Ugl e Usb di Terni – può mettere in serio pericolo l'intero sito industriale con tutte le sue produzioni e i suoi livelli occupazionali. Come organizzazioni sindacali è da tempo che chiediamo un attenzione più incisiva sulle vicissitudini del sito ternano in quanto mai convinti fino in fondo delle strategie della multinazionale che si diceva avrebbero puntato al rilancio dopo la vendita del settore Elevator. Oggi – hanno concluso – Thyssenkrupp ha calato la maschera». Si ricorda che TK aveva provato a cedere l'AST già nel 2011, tuttavia a causa del veto della Commissione Europea era stata costretta nel 2012 a riacquistarla per poter vendere a Outokumpu la sua divisione inox Inoxum. 

ThyssenKrupp nella sua nota ha ricordato di aver adottato recentemente la "Steel Strategy 20-30", che prevede «il taglio di 3.000 posti di lavoro, una ottimizzazione della rete di produzione e investimenti aggiuntivi per 800 milioni di euro per i prossimi sei anni». Anche per la divisione marittima di ThyssenKrupp (Marine Systems), ha aggiunto il gruppo tedesco, si cerca un partner oppure una vendita. Si punta infine a sviluppare le divisioni Materials Services e Industrial Components.

Stefano Gennari


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