JSW Steel Italy chiede altri quattro mesi per la presentazione del piano industriale delle acciaierie ex Lucchini di Piombino. Il piano, secondo quanto comunicato dal gruppo JSW ai soggetti firmatari dell'Accordo di programma (ministeri dello Sviluppo economico e dell'Ambiente, Regione Toscana, Comune di Piombino e tutti i soggetti pubblici), è vincolato al fatto di ricevere risposte certe e definitive su diversi temi: in particolare quello dell'energia, quello della disponibilità di una discarica per lo smaltimento di scorie, quello dei finanziamenti promessi e, ancora, quello dell'utilizzo di banchine pubbliche in attesa di una ristrutturazione del pontile in concessione a Piombino Logistics.
Fim, Fiom e Uilm si sono dette pronte a organizzare un tavolo pubblico con tutti i soggetti coinvolti. «Da una parte - hanno dichiarato - abbiamo l'azienda che non ha ancora rispettato nessuno degli impegni sottoscritti - gli investimenti sulla laminazione, gli smantellamenti, il progetto per la nuova acciaieria elettrica entro i diciotto mesi previsti; dall'altra abbiamo un governo che pensa solo alle proprie beghe interne». Critiche anche dal sindaco di Piombino Francesco Ferrari, che ha definito inaccettabile la decisione dell'azienda: «Sta provando a tenere in scacco le istituzioni e di conseguenza l'intera città».
Nel frattempo JSW Steel Italy ha registrato un EBITDA negativo per 9,95 milioni di euro nel trimestre ottobre-dicembre 2019. Nello stesso periodo lo stabilimento piombinese ha prodotto oltre 174.000 tonnellate di acciaio, mentre ne ha vendute quasi 157.000.