Break-even point entro primavera 2021 e ripresa della produzione di acciaio entro 3-4 anni. Sono due dei principali obiettivi di Marco Carrai, nuovo vicepresidente esecutivo della JSW Steel Italy di Piombino, secondo quanto emerso dal primo confronto (in video) con i giornalisti alla fine della scorsa settimana. «Lo stabilimento di Piombino – ha affermato secondo quanto riportato da Il Tirreno – non può ridursi a un ruolo di semplice trasformatore, ma per avere una prospettiva deve tornare a produrre. Il mio sogno è riuscirci a cavallo tra il 2023 e il 2024».
Il piano industriale, rimandato a lungo anche a causa dell'emergenza COVID-19, dovrebbe essere pronto entro quindici giorni, ha spiegato Carrai, aggiungendo che «il primo obiettivo è la messa in sicurezza dell'azienda» con il raggiungimento del pareggio di bilancio entro la prossima primavera. Per farlo si possono percorrere due vie: «abbattere i costi attraverso i tagli del personale, oppure nel breve-medio periodo rendere efficienti le linee di produzione e tornare competitivi sul mercato». Ma, poiché «non sono venuto qui per licenziare», ha continuato, «la strada è una sola; fare investimento sulle linee di produzione», in particolare «su tutte e tre le linee di laminazione».
Per rendere più efficienti gli impianti, il manager chiede il sostegno del governo: «Il gruppo (JSW, ndr) è esposto alle conseguenze del dramma COVID anche in India, ha messo tanti soldi nella ex Lucchini, ora serve un partner istituzionale».
Carrai ha infine espresso grande fiducia in una possibile partnership con i «vicini di casa» di Liberty Magona, del gruppo guidato da Sanjjev Gupta. «Sarebbe stupido non riuscire a fare sinergie con chi ci vive accanto» ha dichiarato, ricordando che il 21 luglio ci sarà l'inaugurazione della linea di decapaggio nella quale Liberty ha investito circa 5 milioni di euro.