Le segreterie nazionali Fim, Fiom e Uilm hanno inviato al neo ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli la richiesta di una convocazione urgente per fare il punto sulla situazione del settore metalmeccanico. Tra le varie vertenze aperte al MiSE per le quali si chiede una verifica c'è quella di JSW Steel Italy di Piombino. Secondo i sindacati «i ripetuti incontri svolti al Ministero non hanno fatto chiarezza sui punti essenziali della vicenda: costruzione forni elettrici e acciaieria, costo dell'energia».
Mancano meno di 130 giorni dalla scadenza dei 18 mesi necessari a JSW per fare «le valutazioni/studi/progettazione e il conseguente avvio della realizzazione dei forni elettrici e della acciaieria» e i sindacati chiedono in questo lasso di tempo «segnali di inversione di tendenza» da parte dell'azienda. «Siamo consapevoli - hanno continuato Fim, Fiom e Uilm - che l'attuale situazione venutasi a creare con la crisi di Governo complica notevolmente le cose ma non deve costituire un alibi per l'azienda». I sindacati hanno ricordato che, in base all'accordo di programma voluto dal precedente governo, «il prezzo dell'energia per JSW sarà praticato alle stesse condizioni degli stabilimenti "energivori", condizione che sarà riconosciuta a JSW una volta realizzati gli investimenti».
I segretari nazionali di categoria Marco Bentivogli (Fim Cisl), Francesca Re David (Fiom Cgil) e Rocco Palombella (Uilm Uil), per dare il senso dell'urgenza dell'incontro di verifica richiesto, citano i seguenti tavoli di crisi: Ilva-AM, Whirpool, Embraco, Aferpi, Ferriera Servola, Bekaert e altri ancora. Il caso dello stabilimento tarantino assume per i sindacati carattere di «estrema urgenza» dal momento che «potrebbe sussistere a breve una condizione di interruzione di una significativa parte dell'attività dell'area a caldo, con conseguente risvolto occupazionale».