In merito all'apertura da parte della Commissione Europea di un'inchiesta di salvaguardia sulle importazioni di 26 tipologie di prodotti siderurgici, l'associazione degli esportatori turchi di acciaio (CIB) ha dichiarato che l'eventuale adozione di misure di salvaguardia da parte dell'UE avrebbe gravi conseguenze sull'industria siderurgica turca. La CIB ha aggiunto che, in conformità con l'accordo di unione doganale tra Turchia e UE, la Turchia cercherà di essere esentata da ogni possibile misura di salvaguardia.
La CIB ha dichiarato che il disagio percepito nel settore siderurgico dell'UE a seguito dell'imposizione delle tariffe statunitensi della Section 232 è valido anche per l'industria siderurgica turca, e che l'UE non dovrebbe trattare la Turchia come paese terzo.
Namik Ekinci, presidente dell'associazione, ha affermato che l'industria siderurgica turca non rappresenta una minaccia per l'UE, bensì uno stretto partner commerciale, tenuto conto del significativo volume degli scambi tra le due parti. Pertanto, secondo Ekinci l'Unione Europea e la Turchia dovrebbero agire unitamente contro le minacce provenienti da paesi terzi.
La CIB ha sottolineato che nel 2017 le esportazioni di acciaio della Turchia verso l'UE sono state pari a 5,6 milioni di tonnellate, di cui 4,6 milioni di tonnellate rientranti nei 26 gruppi di prodotti menzionati nell'indagine di salvaguardia UE. Nello stesso anno, la Turchia ha importato dall'UE cinque milioni di tonnellate di prodotti siderurgici.