Dopo un mese di novembre caratterizzato da un lieve calo della raccolta e da prezzi in ripresa, si preannuncia un dicembre con una disponibilità limitata di lamierino e demolizioni e dunque con ulteriori rialzi di prezzo. Questo è quanto si legge in una nota di mercato sulle materie prime per la siderurgia pubblicata recentemente da Assofermet.
Ulteriori tensioni potranno originare dalle previste chiusure per le festività da parte degli stabilimenti e impianti che producono scarti, anche se si prospettano chiusure medio-lunghe da parte delle acciaierie (20 dicembre-10 gennaio 2020 in diversi casi). Per Assofermet «nel complesso lo scenario si presenta ancora positivo e va a chiudere un anno brillante», anche se per l'inizio del nuovo anno si intravedono «luci ed ombre».
Per quanto riguarda il mercato internazionale, si denota una situazione di stallo, complici l'approssimarsi delle chiusure di un anno molto positivo, l'andamento altalenante dei tassi di cambio e scenari non esattamente incoraggianti per quel che riguarda il mercato dei prodotti finiti. A giocare un ruolo determinante, ha sottolineato Assofermet, sono anche i costi di nolo, che ad oggi continuano ad essere molto alti.
In Turchia, principale importatore di rottame, la domanda dovrebbe restare buona in prospettiva, benché i prezzi abbiano fatto segnare una lieve correzione nell'ultima settimana. Anche nel resto d'Europa la richiesta è apparsa buona, soprattutto per le qualità alte di rottame. La scarsa disponibilità ha spinto i paesi del Nord Europa in particolare a rivolgersi all'import nonostante le difficolt di tipo logistico. Assofermet ha evidenziato che nel resto d'Europa le quotazioni della materia prima da forno elettrico non hanno toccato i picchi registrati sul mercato italiano e che il divario tra qualità alte e basse è sensibilmente più contenuto.
Dicembre si preannuncia un mese interessante per quanto riguarda il rottame inox. Secondo Assofermet, infatti, gli acquisti si manterranno importanti, indipendentemente dalla pausa natalizia. Pertanto, la richiesta sarà buona, ma molto soggetta a fattori esterni, quali le quotazioni del nichel al LME, l'impatto legato alla recrudescenza del Covid-19 e eventuali restrizioni/novità normative a protezione dell'ambiente.
Parlando di ghisa d'affinazione, si registra una riduzione dell'offerta da parte dei paesi CIS e un'assenza del Brasile, mentre è cresciuta la richiesta dal pronto. La disponibilità di volumi dal pronto è tuttavia limitata e i prossimi arrivi sono ormai per gennaio. I prezzi, già aumentati nelle ultime due settimane di novembre, dovrebbero crescere ulteriormente.
Venendo alla ghisa ematite, si registra secondo Assofermet una totale mancanza delle fonti di approvvigionamento traduzionali (Russia e Brasile). Buona la richiesta delle fonderie, che hanno dovuto rivolgersi all'unico produttore europeo a prezzi elevati e per quantità limitate.
La mancanza di fonti d'approvvigionamento ha riguardato anche la ghisa sferoidale, con la conseguenza che i compratori hanno dovuto rivolgersi a Sudafrica ed Europa o utilizzare vari tipi di ghise a basso tenore di manganese con risultati variabili. Il delta di prezzo tra ghisa di affinazione e ghisa sferoidale ha raggiunto livelli mai registrati prima e per gennaio è previsto l'arrivo di varie qualità destinate sostanzialmente a coprire il fabbisogno di mercato.
Infine, nel caso dell'HBI, la richiesta delle acciaierie ha superato abbondamente l'offerta, con conseguente esaurimento delle scorte per consegna dal pronto. L'assenza delle fonti tradizionali (Venezuela e Libia) e l'impossibilità di ricevere materiale dall'Oman (a causa dei noli troppo alti) persisteranno nel mese di dicembre.