A dicembre, il mercato dei rottami ferrosi in Italia ha registrato un equilibrio tra domanda e offerta, con poche trattative concluse e prezzi leggermente in calo. Lo ha comunicato Assofermet nella consueta nota di mercato sulle materie prime per la siderurgia. La raccolta sul territorio è risultata scarsa e sempre più costosa, rendendo complicata un’eventuale ripresa. Anche l’inizio di gennaio non ha fornito indicazioni chiare sul sentiment del mercato, ma un aumento della domanda da parte delle acciaierie potrebbe portare a un rialzo delle quotazioni. Nel frattempo, la domanda di prodotti finiti resta stagnante, pur mostrando una lenta capacità di assorbire gli aumenti richiesti dalle acciaierie europee.
Sul fronte internazionale, il mercato turco dei rottami è rimasto stabile. Tuttavia, la domanda è stata generalmente fiacca, anche nei mercati asiatici, con prospettive per gennaio ancora incerte. Sentiment in miglioramento, invece, nei mercati spagnolo e francese.
Nel settore dei rottami inox, secondo Assofermet, dicembre è stato caratterizzato da un’attività rallentata e da un mercato debole, influenzato dalle festività e da un contesto economico globale incerto. Le prospettive per i primi mesi del 2025 restano incerte e legate all’evoluzione dell’economia globale.
Per quanto riguarda la ghisa, invece, il mercato della ghisa di affinazione ha evidenziato una debolezza persistente, con prezzi invariati e poca attività, anche a causa di problemi logistici degli esportatori russi. Si prevede una possibile ulteriore riduzione dei prezzi. Anche la ghisa sferoidale, secondo l’analisi dell’associazione, ha mostrato stabilità nei prezzi in un mercato sostanzialmente dormiente, mentre nel comparto della ghisa ematite, la frenata del settore fonderia ha portato a una domanda minima e a ridotti acquisti. Le fonderie, con una visibilità limitata sul futuro, preferiscono mantenere scorte leggere, anche per via degli alti tassi di interesse.
Infine, il mese di dicembre ha confermato una stabilità dei prezzi nel settore delle ferroleghe. «La notizia dell’apertura di una indagine della Commissione Europea per l’applicazione di nuove misure di salvaguardia per le ferroleghe è motivo di preoccupazione da parte degli operatori in quanto un’eventuale riduzione del tonnellaggio disponibile all’import potrebbe creare delle distorsioni di mercato, essendo la produzione unionale di queste leghe non sufficiente a soddisfare la domanda UE» ha commentato Assofermet.