Il mercato dei rottami ferrosi in Italia è rimasto stabile nel mese di ottobre, con una richiesta costante da parte delle acciaierie. Lo ha evidenziato Assofermet nella sua consueta nota di mercato mensile sulle materie prime. Tuttavia, le scorte di rottame presso gli impianti di raccolta e recupero sono in calo, spingendo alcuni operatori ad attendere migliori condizioni di prezzo prima di impegnarsi in contratti di vendita. A fine ottobre si sono registrati lievi aumenti di prezzo (5-10 €), e per novembre ci si attende ulteriori piccoli incrementi.
A livello internazionale, secondo l’analisi di Assofermet, il mercato del rottame ha avuto un andamento altalenante, influenzato dalle aspettative del mercato cinese. Dopo un iniziale aumento, i prezzi hanno iniziato a calare, con un impatto negativo sulle negoziazioni. Nei mercati asiatici il trend è stato particolarmente nervoso, mentre in Europa la situazione è risultata più stabile.
Nel mercato del rottame inox, ottobre ha registrato acquisti contenuti a prezzi indipendenti dall’andamento del nichel, con una disponibilità ridotta. Continua, inoltre, lo scarso interesse per l’acquisto di ghisa da parte delle acciaierie, che preferiscono evitare impegni, mentre le fonderie operano a capacità ridotta (40-50%) e rinviano i ritiri. I prezzi internazionali si sono stabilizzati, con leggeri aumenti per alcune fonti. Il settore della ghisa sferoidale resta debole, con ordini scarsi e acquisti mirati “just in time” per minimizzare i costi. Le difficoltà logistiche in Europa, inclusi i rincari delle tariffe di trasporto e i ritardi, acuiscono la prudenza delle fonderie, che preferiscono mantenere basse le scorte. La disponibilità di ghisa ematite resta comunque buona.
Secondo l’associazione, infine, il mercato delle ferroleghe si presenta debole, con un calo nelle quotazioni di FeMn e SiMn. Il ferro-molibdeno ha registrato una lieve flessione, mentre il ferro-vanadio ha visto un aumento di prezzo.