I prezzi dei coils laminati a caldo (HRC) in Europa continuano ad essere supportati dalla scarsa competitività delle offerte da paesi terzi nonché dalla ridotta offerta da parte dei produttori locali. Ciononostante, diverse fonti ritengono che il trend rialzista registrato negli ultimi tre mesi possa rallentare nelle prossime settimane a causa del riavvio di alcuni impianti, nonché per il fatto che la ripresa della domanda nell'ultimo periodo è stata determinata più da attività di rifornimento che non da un effettivo miglioramento dei consumi. Come già riportato da SteelOrbis, recentemente ArcelorMittal ha riavviato le operazioni presso due forni, uno a Fos-sur-Mer in Francia e uno a Brema in Germania. Entrambi gli impianti sono ripartiti per via del miglioramento della domanda, nonché per compensare l'assenza di un altoforno a Gand, in Belgio. D'altro canto, l'ex Ilva gestita da ArcelorMittal Italia sta producendo a livelli storicamente bassi, mentre il nuovo forno elettrico di Arvedi (da 2,8 milioni di tonnellate l'anno di acciaio grezzo) deve ancora entrare pienamente in funzione. Secondo gli ultimi dati diffusi da Federacciai, la produzione di acciai piani è calata del 3,5% ad agosto e del 20,8% nei primi otto mesi di quest'anno, in entrambi i casi su base annua.
Nel frattempo, le offerte dall'India e dalla Turchia in particolare hanno continuato ad essere troppo alte per gli importatori europei poiché in linea con i prezzi locali o leggermente superiori ad essi (pari cioè a 480-500 €/t CFR Italia). Inoltre, sull'import di HRC turchi pende la spada di Damocle di possibili dazi retroattivi a partire da metà ottobre. Tuttavia, diverse fonti hanno riferito che il produttore vietnamita Formosa Ha Tinh Steel, che da qualche tempo puntava ad entrare nel mercato nell'UE, di recente ha venduto un lotto da 30.000 tonnellate in Italia al prezzo di 490-500 €/t CFR. Si tratta della prima grossa vendita da questo paese verso l'UE e le relazioni potrebbero continuare in futuro secondo alcune fonti.
Sul mercato italiano i prezzi base sono cresciuti di 10 €/t rispetto a sette giorni fa, raggiungendo i 470-480 €/t franco produttore. Allo stesso tempo i prezzi nel Nord Europa sono passati da un livello di 480-490 €/t agli attuali 480-495 €/t franco produttore. I produttori con le loro offerte puntano a prezzi di 490-500 €/t in Italia e di 520-530 €/t nell'Europa settentrionale.
I prezzi degli HRC sono in crescita sul mercato europeo dallo scorso giugno e negli ultimi tre mesi sono aumentati di circa 100 €/t.
Stefano Gennari