Durante lo SteelOrbis 2019 Fall Conference & 81th IREPAS Meeting in corso a Düsseldorf (22-24 settembre) è intervenuto Adam Szewczyk, a capo della gestione dati della World Steel Association (worldsteel), sostenendo che per il 2019 è prevista una domanda globale di 1,73 miliardi di tonnellate, in dell’1,3%. Per il prossimo anno il dato dovrebbe raggiungere 1,75 miliardi, l’1% in più su base annua. Szewczyk ha sottolineato che siccome la domanda di acciaio si trova ad un punto di inflessione, la sua crescita nel lungo termine sarà molto lenta.
Secondo worldsteel, la crescita della domanda in Cina nel 2019 dovrebbe registrare una flessione dell’1%, mentre per il prossimo anno è prevista una diminuzione dell’1% su base annua. America del sud e centrale registreranno invece una crescita nel 2020, così come il Medio Oriente, dopo le performance negative del 2018 e del 2019. Secondo Szewczyk, nonostante qualche segnale di stabilizzazione, è meno probabile che si verifichi una rapida ripresa in Turchia. Dopo essere diminuita in modo significativo nel 2019, la domanda turca crescerà limitatamente nel 2020.
Guardando alle attuali condizioni del mercato, la regione ASEAN emerge come area in positivo, avendo tratto vantaggio dalla diversione degli scambi. In nord Africa si è verificata una rapida crescita della domanda, anche se per il 2019 è prevista una contrazione a causa del completamento dei progetti di costruzione.
Szewczyk ha affermato che la fase discendente dell’economia globale è aggravata dalle incertezze legate agli investimenti, come le tensioni commerciali tra USA e Cina, la Brexit, i conflitti geopolitici in Medio Oriente e l’indebolimento delle istituzioni mondiali.
Il dirigente di worldsteel ha osservato che l’attuale capacità siderurgica globale è sufficiente a soddisfare la domanda fino al 2035 e che al momento di investire è meglio sapere che il mercato è “al completo”.