Le esportazioni di tubi dalla Turchia sono ammontate a 1,3 milioni di tonnellate nei primi nove mesi dell'anno, mentre chiuderanno il 2020 con un volume di 1,8 milioni di tonnellate. I dati sono stati riportati da Kemal Saraç, general manager del produttore turco di tubi Yücel Boru, durante la quindicesima edizione della conferenza annuale "New Horizons in Steel Markets", svoltasi in digitale tra il 1° e il 3 dicembre. Saraç, che è anche presidente dell'associazione dei produttori turchi di tubi (ÇEBİD), ha ricordato che il paese è il quarto al mondo per produzione, con un output di circa 4,1 milioni di tonnellate all'anno. Di conseguenza, è anche un grosso acquirente di coils laminati a caldo (HRC), materia prima impiegata nella produzione di tubi.
Il manager ha sottolineato che il settore turco dei tubi quest'anno ha dovuto fronteggiare non solo i problemi derivanti dalle misure protezionistiche messe in campo da UE e Stati Uniti, ma anche l'impatto della pandemia di Covid-19. Le esportazioni turche di tubi verso l'UE sono calate del 20% a causa del restringimento delle quote di salvaguardia. «Un altro problema – ha continuato – è che i tempi di consegna nella fornitura di acciai piani superano i tre mesi».
Nel condividere le sue aspettative per il prossimo anno, il presidente della ÇEBİD ha affermato che ovviamente l'evolversi della pandemia sarà decisivo per il prossimo periodo, ma che anche eventuali modifiche alle misure protezionistiche saranno cruciali per l'andamento del settore. Infine, sul mercato dei tubi peserà anche la volatilità dei mercati valutari.