Ieri 8 maggio il ministero del commercio cinese (MOC) ha dichiarato che la Cina sarà costretta ad adottare le necessarie contromisure nel caso in cui gli Stati Uniti dovessero decidere di alzare dal 10% al 25% le tariffe imposte sulle merci cinesi. Secondo il MOC, il peggioramento delle frizioni commerciali da parte degli USA non sarebbe nell'interesse dei due paesi e del mondo.
Su invito del rappresentante commerciale Robert Lighthizer e del segretario del tesoro Steven Mnuchin, Liu He, vice premier cinese e capo della squadra cinese impegnata nei colloqui commerciali Cina-USA, si dirigerà negli Stati Uniti per presenziare all’11° turno di consultazioni economico-commerciali previste per il 9 e il 10 maggio.
Geng Shuang, portavoce del ministero degli affari esteri cinese (MFA), ha affermato che il suo paese spera che gli americani collaborino con la Cina per giungere a un compromesso, ascoltando le rispettive legittime preoccupazioni e trovando un accordo reciprocamente vantaggioso sulla base dell'uguaglianza e del rispetto reciproco. Secondo Gueng, tali azioni sarebbero in linea con gli interessi di entrambe le parti e soddisferebbero anche la condivisa aspettativa della comunità internazionale. La Cina è convinta che il rispetto reciproco, l’uguaglianza e il mutuo beneficio siano i prerequisiti affinché le parti raggiungano un accordo; l’innalzamento delle tariffe, al contrario, non risolverebbe niente, ha concluso Gueng.