Grazie alla piena ripresa delle attività a seguito della fine del lockdown, nel mese di giugno il calo delle immatricolazioni dei veicoli commerciali in Italia è stato molto più contenuto rispetto a quello registrato nei mesi precedenti ossia pari al 5,8%.
Secondo gli ultimi dati pubblicati dall'UNRAE, associazione che rappresenta le case automobilistiche estere, nel mese di marzo sono stati venduti 16.000 autocarri con portata fino a 3,5 tonnellate. Il primo semestre del 2020 si chiude così con una flessione del 36% su base annua, a 61.749 unità immatricolate.
Michele Crisci, presidente UNRAE, ha affermato che «il nostro Paese sta cercando di tornare a livelli più regolari di operatività, ma lo scenario di grande incertezza non giova alla domanda interna e agli investimenti delle aziende. Nonostante le profonde difficoltà – ha continuato – il governo italiano tarda a mettere in campo seri interventi strutturali di sostegno al settore automotive e al comparto dei veicoli da lavoro». Secondo Crisci «senza misure quali incentivi per l'acquisto di veicoli nuovi a fronte di rottamazione di quelli più obsoleti e l'aumento del credito d'imposta dal 6 al 12%, il mercato si avvia a chiudere l'anno 2020 con una caduta del 26% e 140.000 veicoli complessivamente immatricolati».
Daniel Bettelli