Ilva, Di Maio: "Con ArcelorMittal non ci sono passi avanti"

martedì, 07 agosto 2018 10:17:40 (GMT+3)   |   Brescia
       

Nessun passo avanti sull'Ilva. L'incontro di ieri 6 agosto tra il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Mario, i rappresentanti di ArcelorMittal e i sindacati si è concluso con un nulla di fatto. A quanto pare, la multinazionale è rimasta ferma sui numeri del piano discusso con l'ex ministro Carlo Calenda, che prevedeva circa 3.500 esuberi (che scendono a 2.700 considerando i 400 lavoratori di Cornigliano e gli altrettanti lavoratori destinati alla bonifica di Taranto). 

"Il piano occupazionale di ArcelorMittal per l'Ilva non basta, l'azienda deve battere un colpo e dare nuovi numeri perché il tavolo si possa riaprire", ha detto il vicepremier e titolare del MiSE in conferenza stampa alla fine dell'incontro. 
"Domani mattina, al massimo domani pomeriggio manderemo la richiesta di parere in autotutela all'Avvocatura dello Stato per quanto riguarda l'annullamento della gara", ha aggiunto Di Maio. Nel mirino ci sono le perplessità sollevate dall'ANAC (l'autorità Anticorruzione) sulla procedura di affidamento del gruppo siderurgico, che per Di Maio rappresentano ancora una incognita sull'eventuale annullamento. 
"Spero prima di metà agosto di trovare una risposta ai dubbi che ci sono sulla procedura di gara - ha continuato Di Maio - e che ci siano i presupposti per convocare nuovamente azienda e sindacati e favorire il dialogo". Ma, come ha precisato lo stesso Di Maio, "se l'Avvocatura risponderà che la gara è irregolare non è detto che in base a queste irregolarità ci siano i presupposti per annullarla". Serve, infatti, che ne venga dimostrata anche l'illegalità e non solo l'irregolarità. ArcelorMittal, inoltre, potrebbe ricorrere al Tar e ottenere una vittoria. Quanto al fronte dell'occupazione, "Non ha senso che si convochi nuovamente il tavolo se non arrivano nuovi numeri da parte di ArcelorMittal: non possono assumere 10mila persone e lasciare che degli altri 3-4mila se ne faccia carico lo Stato", ha aggiunto il ministro.

Dal canto suo ArcelorMittal fa sapere di ritenere l'incontro "positivo perché "ha consentito la ripresa del dialogo" tra le parti. L'azienda conferma l'impegno "di dedicare i prossimi giorni all'approfondimento delle rispettive posizioni, alla verifica di questioni tecniche e legali e alla definizione di successive ipotesi di lavoro in modo da potersi incontrare nuovamente a breve su basi più efficaci".


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