Slitta la firma sull'accordo tra ArcelorMittal e i commissari di Ilva in amministrazione straordinaria. La comunicazione è giunta dal Ministero dello Sviluppo Economico, dove la firma era prevista entro fine febbraio, come stabilito dalle parti a inizio mese dopo l'ottenimento dal Tribunale di Milano del terzo rinvio dell'udienza in merito ai ricorsi presentati a novembre: da una parte l'atto di citazione con cui ArcelorMittal aveva annunciato il recesso dal contratto, dall'altro il ricorso cautelare d'urgenza con il quale i commissari dell'ex Ilva si erano opposti all'abbandono da parte del gruppo franco-indiano.
Ma si tratterebbe solo di un rinvio "tecnico". L'intesa dunque è stata trovata e si dovrebbe arrivare alla sua formalizzazione nei primi giorni della prossima settimana, ovvero in tempo per l'udienza del 6 marzo sul ricorso di Ilva A.S. contro il recesso della multinazionale. Ieri sera i rappresentanti dell'amministrazione straordinaria hanno consegnato al MiSE l'istanza di autorizzazione a sottoscrivere il cosiddetto amendment agreement, cioè l'accordo modificativo del contratto di acquisto. Tra i pareri che vanno acquisiti prima della firma c'è anche quello del comitato di vigilanza del MiSE trattandosi di un accordo che modifica quello sottoscritto in precedenza.
Secondo fonti vicine al dossier, ci sarà tempo fino a fine novembre per scogliere alcuni nodi quali l'ingresso dello Stato nel capitale del siderurgico, un piano industriale, l'intervento di società pubbliche e quello delle banche, le prescrizioni AIA, l'accordo sindacale sull'occupazione. Come riportato in precedenza, vi sarà una rimodulazione dei termini e delle condizioni per l'acquisto dei rami d'azienda, con il termine previsto nel contratto di acquisto che verrà anticipato da agosto 2023 al 31 maggio 2022. Fino a fine anno, il canone verrà dimezzato da 180 a 90 milioni, mentre la differenza verrà pagata in coda. L'accordo modificativo concede ad ArcelorMittal la facoltà di recedere dal contratto di affitto nel caso in cui entro il 30 novembre non venisse raggiunto l'accordo di investimento.
Nel frattempo il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, ha firmato un'ordinanza che intima ad ArcelorMittal e Ilva A.S. di eliminare le criticità delle emissioni dagli impianti entro 30 giorni, pena lo stop di tutte le attività.