Fim, Fiom e Uilm hanno proclamato per mercoledì 25 novembre una giornata di mobilitazione nazionale dei dipendenti di ArcelorMittal Italia, con sciopero di 2 ore, presidi, iniziative e collegamenti dagli stabilimenti.
«Alla luce di quanto emerso anche nell'incontro dello scorso 13 novembre 2020 con i ministri Patuanelli, Gaultieri e Catalfo chiediamo – hanno scritto i sindacati – che venga subito convocato un nuovo incontro, come già anticipato dagli stessi ministri, e che quanto prima si apra un confronto vero e serio con i sindacati per una discussione complessiva sul futuro dell'ex Ilva confermando la strategicità del gruppo ArcelorMittal e del settore siderurgico nel Paese ma garantendo un percorso di produzione ecosostenibile e di salvaguardia di tutta l'occupazione«».
Inoltre, Fim, Fiom e Uilm «immediatamente avviano richiesta di audizione urgente alle Commissioni Parlamentari competenti di Camera e Senato e richiesta di incontro alle Segreterie Nazionali dei Partiti».
Nel verbale del coordinamento nazionale Fim, Fiom e Uilm del gruppo ArcelorMittal, si afferma che la gestione degli impianti «a partire dalla firma dell'accordo del 6 settembre 2018 è andata via via peggiorando fino a diventare insostenibile». Il coordinamento denuncia «l'improcrastinabile necessità di un serio piano di manutenzioni ordinarie e straordinarie degli impianti di tutti i siti»; «il ripristino immediato di corrette relazioni industriali oramai inesistenti e che spesso vedono atteggiamenti vessatori nei confronti dei lavoratori»; «la necessità di un utilizzo appropriato degli ammortizzatori sociali». Fim, Fiom e Uilm chiedono inoltre all'azienda e al Governo, «alla luce dell'annunciato ingresso dello Stato tramite Invitalia nel capitale sociale di AM InvestCo, la presentazione del piano ambientale, sui tempi di realizzazione delle opere di messa a norma degli impianti; la presentazione del piano industriale, stabilendo in maniera definitiva quale sarà il destino del gruppo, quale il modello produttivo, tempi certi sul rilancio degli impianti fermi da anni; la definizione di un percorso certo di reintegro in ArcelorMittal dei lavoratori in Amministrazione Straordinaria, loro eventuale impiego, per il tempo di permanenza in AS, nelle opere di bonifica e garanzie stabili, da subito, sul loro futuro; chiarezza sulla gestione del mondo degli appalti».