«Non abbiamo in questo momento un'indicazione, o dei segnali, di una volontà di non rimanere». Così Alessandro Danovi, commissario straordinario di Ilva in A.S., sulla possibilità che entro novembre ArcelorMittal possa recedere dal contratto di affitto, preliminare all'acquisto, delle attività del siderurgico tarantino e delle sue controllate. Danovi e gli altri commissari – Francesco Ardito e Antonio Lupo – sono intervenuti oggi all'audizione della commissione Attività produttive della Camera sullo stato dei rapporti tra indotto e ArcelorMittal Italia.
«Sappiamo – ha aggiunto il commissario – che Invitalia, per conto del Governo italiano, sta negoziando con Arcelormittal un possibile ingresso nella compagine sociale in forme di cui non sono ancora definiti precisamente i contenuti. Abbiamo la sensazione che questa discussione stia procedendo con concretezza di contenuti, e questo ci fan ben sperare che possa arrivare a una conclusione che sia di soddisfazione per tutti».
«È evidente – ha continuato Danovi – che se ci sarà un apporto di Invitalia in ArcelorMittal, si terrà conto dei debiti. Di quella, cioè, che si chiama posizione finanziaria netta e questo influirà sulla valutazione. Non si fa un regalo a qualcuno, quindi, ma nella determinazione della quota di capitale si terrà conto dei debiti presenti».
Riguardo alla trattativa sulle somme che ArcelorMittal, a partire dai fitti arretrati, deve a Ilva in A.S., proprietaria degli stabilimenti, Danovi ha confermato l'accordo raggiunto sulla base di una proposta avanzata dalla società affittuaria e definita "accoglibile". Secondo Danovi, «c'è un rafforzamento significativo delle garanzie di incasso delle somme. Abbiamo firmato venerdì l'accordo e prevede il pagamento entro questa settimana di una somma importante da parte di ArcelorMittal ed entro il 5 novembre della rata di fitto in scadenza».