Ex Ilva, rispettati i valori per PM10, unico superamento per l'ozono

martedì, 09 aprile 2019 12:02:13 (GMT+3)   |   Brescia
       

ArcelorMittal Italia, nello stabilimento ex Ilva a Taranto, sta rispettando le prescrizioni ambientali e i limiti di emissione. Nel 2017 e nel 2018, con riferimento alla porzione di zona industriale in cui ricadono alcuni comuni della provincia di Taranto, "risultano rispettati i valori limite per PM10, PM2.5, biossido di azoto, benzene, monossido di carbonio e biossido di zolfo, il valore obiettivo per il benzo(a)pirene, nichel, arsenico, cadmio, piombo". È quanto emerge da una nota congiunta di ISPRA e ARPA Puglia, che hanno diffuso le informazioni ambientali elaborate e al momento disponibili, relative al quotidiano monitoraggio della qualità dell'aria nell'area urbana dello stabilimento siderurgico ArcelorMittal e alle attività ispettive condotte presso l'impianto. I dati aggiornati sono stati inviati al sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, come da lui richiesto nei giorni scorsi. 

Inoltre, si legge nella nota, "emerge una riduzione dei livelli di benzo(a)pirene nel quinquennio 2014 – 2018, durante il quale non si sono registrati superamenti dei valori limite per la protezione della salute umana per il PM10, per il PM2.5 e del valore obiettivo per il benzo(a)pirene. I livelli di benzo(a)pirene erano superiori al valore obiettivo fino al 2011 presso la stazione situata nel quartiere Tamburi (Taranto-Machiavelli) e significativamente maggiori rispetto ad altre tre stazioni della città (Taranto-Alto Adige, Taranto-Talsano e Taranto-Deledda). Successivamente c'è stata una riduzione dei livelli osservati presso la stazione Taranto-Machiavelli, le cui medie annuali negli ultimi sei anni sono oscillate tra 0,1 e 0,3 nanogrammi per metro cubo (ng/m³), al di sotto del valore obiettivo (1 ng/m³), diventando confrontabili con quelle rilevate nel resto del territorio".

Gli unici superamenti, si sottolinea, "riguardano l'ozono. Nel triennio 2015-2017, nelle due centraline dove viene monitorato l'ozono, si sono registrati rispettivamente 16 (San Vito) e 31 (Talsano) giorni di superamento della soglia di 120 microgrammi per metro cubo (µg/m³) come media su tre anni (il valore obiettivo prevede che i giorni di superamento possano essere al massimo 25)".

I dati, insomma, sembrerebbero confermare che i valori riscontrati nell'ultimo anno rientrano ancora nei parametri normativi. Sembra dunque improbabile che il primo cittadino di Taranto emetta un'ordinanza di fermo degli impianti ritenuti inquinanti anche se, come da egli precisato nei giorni scorsi, solo dopo un esame accurato dei documenti potrà decidere se adottare provvedimenti specifici e di quale natura. 


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