Di recente il Regno Unito ha annunciato propri contingenti tariffari su una serie di prodotti siderurgici, inclusi i tubi saldati, in riferimento ai primi due trimestri del 2021. Ciononostante, gli esportatori turchi in generale si dicono «poco preoccupati» poiché per il momento non si aspettano grosse conseguenze sul loro business: sulla base dei volumi del 2020, le quote riferito al primo e al secondo trimestre appaiono sufficienti. Per fare un esempio, per quanto riguarda i prodotti delle categorie profilati cavi e altri tubi saldati, la Turchia ha esportato circa 45.000 tonnellate nella UK nei primi cinque mesi del 2020, mentre le quote ammonteranno in totale a circa 80.000 tonnellate per il primo semestre 2021. Secondo un esportatore, le misure da parte del Regno Unito «erano largamente attese dal momento che i produttori britannici non erano soddisfatti da tempo delle condizioni di mercato. Inoltre il COVID-19 ha portato a troppe restrizioni e perdite finanziarie nel mondo. Tuttavia – ha concluso – riteniamo che le misure non rovineranno i commerci tra UK e Turchia, perlomeno nel segmento dei tubi».
Gli esportatori hanno sottolineato inoltre che le quote di salvaguardia dell'UE non hanno danneggiato in modo significativo le esportazioni turche di tubi. Anzi, hanno visto un miglioramento dei profitti dopo l'istituzione delle misure. «Con le quote – ha spiegato una fonte – i compratori devono essere attenti e devono rivolgersi a fornitori affidabili. I produttori turchi lo sono e i loro tempi di consegna sono accettabili. Al posto di partner instabili e lontani, siamo stati scelti noi. Riteniamo – ha continuato la fonte – che i volumi di esportazione sarebbero anche più alti dello scorso anno se non avessimo dovuto subire gli effetti della pandemia».
I prezzi dei tubi saldati turchi sono rimasti stabili nell'ultima settimana, ossia pari a 560-580 $/t FOB.
Nel mercato turco, dove la domanda appare discreta, i prezzi sono rimasti pari a 590-600 $/t franco produttore per la produzione di novembre. Un produttore ha riferito che si registrano anche offerte al livello di 580 $/t franco produttore, ma «in casi rari, quando qualcuno ha urgenza di convertire le scorte in liquidità. Capita, perché per via delle oscillazioni di cambio molti preferiscono ridurre i rischi oggigiorno» ha spiegato la stessa fonte.