La combinazione di scarsa domanda, indebolimento delle vendite di prodotti finiti e stagnazione economica ha comportato il continuo ribasso dei prezzi del rottame statunitense, che sono attesi scendere di ulteriori 10-20 $/t in aprile, con variazioni a seconda della regione.
L'offerta di rottame è scarsa, così come lo è l'attività di raccolta. L'approssimarsi delle stagioni più calde potrebbe tuttavia migliorare la situazione dell'offerta nei prossimi mesi, mentre la domanda resterà probabilmente debole.
Le transazioni concluse dai produttori statunitensi sono rare e in ogni caso di entità modeste. La maggioranza delle aziende domestiche non acquista rottame e opera a capacità ridotta; alcune hanno disponibilità di rottame nei magazzini, ma non stanno lavorando e stanno quindi trasferendo il materiale negli altri impianti operativi in loro possesso.
Oltre al ridotto consumo di rottame, la continua sofferenza nel mercato dei prodotti finiti e l'intensificazione della crisi economica hanno portato gli operatori del mercato siderurgico a ritirarsi dal mercato. Alcune fonti di mercato si aspettano per aprile una diminuzione dei prezzi del rottame compresa tra i 10 e i 20 $/t a seconda della regione. Sulla East Coast, i prezzi domestici del lamierino in aprile dovrebbero attestarsi a 180-190 $/t, quelli del frantumato a 170-180 $/t, mentre quelli per HMS I a 155-165 $/t. I prezzi della East Coast tendono a essere più elevati rispetto alle altre regioni statunitensi grazie alle esportazioni.
L'esportazione di rottame ha recentemente mostrato una tendenza ascendente che, se confermata, potrebbe evitare ulteriori diminuzioni dei prezzi. Le aziende turche hanno ripreso ad acquistare rottame dalla East Coast nelle ultime due settimane per ristabilire il livello di scorte. SteelOrbis ha appreso che la scorsa settimane le transazioni concluse dalla Turchia si attestavano a 230 $/t CFR per HMS I/II 80:20, a 235 $/t CFR per il frantumato, mentre il rottame P&S veniva venduto a 240 $/t CFR. I prezzi per l'esportazione di HMS I/II 80:20 dagli USA sono aumentati di circa 10 $/t dall'inizio di marzo.
Per quanto riguarda la ghisa, un commerciante di materie prime ne ha descritto il mercato come "estremamente debole". Non c'è attività significativa negli USA, in quanto i consumi delle aziende sono ridotti al minimo e riguardano il materiale acquistato a costi elevati molti mesi fa.
Con la domanda depressa ovunque, in Brasile ha chiuso oltre il 50% dei produttori di ghisa. I prezzi sono scesi di circa 50 $/t negli ultimi due mesi, attestandosi al livello attuale di 210 $/t FOB Brasile meridionale. Il mercato statunitense segnerà una probabile inversione di marcia allorquando si riprenderà il mercato del rottame, ma questo non dovrebbe succedere fino al terzo trimestre del 2009.
Le statistiche mostrano che la ghisa importata in USA nel 2008 è stata 4.976.867 tonnellate, in declino di 239.905 tonnellate rispetto ai 5.216.772 di tonnellate del 2007. Gli esportatori di ghisa agli USA sono stati Brasile (3.606.951 ton), Russia (711.278 ton), Ucraina (309.526 ton) e Canada (181.626 ton), oltre a quantitativi minori provenienti da Sud Africa, Svezia, Venezuela e Trinidad & Tobago.