USA, prezzi del rottame per l'esportazione in crescita a maggio; cala l'offerta

lunedì, 18 maggio 2009 12:33:39 (GMT+3)   |  
       

L'aumento nell'attività statunitense di esportazione di rottame osservata in marzo e aprile ha mostrato un rallentamento nelle ultime settimane, ma la folata di attività del mese scorso, unita alla diminuzione della disponibilità di rottame dall'automotive, ha portato a una contrazione dell'offerta statunitense, fattore che ha a sua volta spinto al rialzo i prezzi domestici del rottame di circa 43 $/t nella prima settimana di maggio.

Rispetto ai prezzi di inizio aprile, quelli del lamierino hanno mostrato una crescita di 50 $/t, quelli del frantumato di 45 $/t e quelli di HMS I di 35 $/t. Attualmente, sulla East Coast, i prezzi del lamierino si attestano a 220-230 $/t, quelli del frantumato a 215-225 $/t e quelli di HMS I a 190-200 $/t. Si è appreso tuttavia che queste cifre non sono state accettate da molti produttori domestici.

L'aumento dei prezzi domestici statunitensi del rottame è attribuibile principalmente all'intensa attività di export registrata in aprile, mentre la domanda domestica resta fiacca e l'attività di acquisto da parte dei produttori domestici è molto scarsa. Gli acquisti di rottame da parte delle aziende locali nelle ultime settimane si sono rivelati molto selettivi e, in ogni caso, riservati a tonnellaggi ridotti. I produttori stanno facendo di tutto per negoziare prezzi migliori. La debolezza del mercato dei prodotti finiti, inoltre, e i tassi di operatività ancora al 50%, fanno sì che i produttori locali non abbiano fretta di concludere acquisti per quantitativi importanti, almeno non per ora.

Per quanto riguarda l'offerta, la produzione automotive si ridurrà ulteriormente quest'estate in seguito alla chiusura di molti impianti GM e Chrysler, il che significherà meno disponibilità di rottame di alta qualità. Il ridotto apporto di rottame dall'automotive spingerà di qualche grado la tipica carenza estiva di rottame, anche se alcuni operatori di mercato si aspettano un andamento stabile in giugno. Data la continua debolezza della domanda di rottame da parte delle acciaierie statunitensi, ci sono addirittura possibilità che i prezzi diminuiscano il mese prossimo.

Per quanto riguarda l'export, l'attività di acquisto dei produttori turchi si è ridotta la scorsa settimana dopo l'aumento registrato in aprile, in quanto la domanda per prodotti finiti nei principali mercati di riferimento deve ancora riprendersi significativamente. Si registra ancora una certa attività della domanda sulla West Coast verso i produttori estremorientali.

I dati USITC più aggiornati mostrano che il totale di rottame ferroso esportato dagli USA in marzo 2009 è stato pari a 1.724.000 tonnellate, in aumento di 239.000 tonnellate rispetto a 1.485.000 tonnellate di febbraio. La principale destinazione delle esportazioni statunitensi di marzo 2009 è stata la Cina, con 601.000 tonnellate, seguita da India, 55.000 tonnellate, Pakistan, 41.000 tonnellate, Taiwan, 32.000 tonnellate, Tailandia, 27.000 tonnellate, Turchia, 20.000 tonnellate, e Vietnam, 16.000 tonnellate.

Il rottame di qualità HMS I è stato esportato in marzo 2009 verso Cina, 232.000 tonnellate, Corea del Sud, 88.000 tonnellate, Turchia, 80.000 tonnellate, Taiwan, 34.000 tonnellate, e Vietnam, 26.000 tonnellate, seguiti da India, Messico, Pakistan, Canada, Indonesia e Tailandia.

Il mercato della ghisa, nel frattempo, si conferma molto debole. La domanda domestica statunitense di ghisa è fiacca e non c'è attività di acquisto di cui parlare. L'offerta è pure limitata, tanto che il 75% dei produttori brasiliani di ghisa non sta attualmente operando.

Nonostante la debolezza della domanda, l'offerta limitata di ghisa brasiliana ha portato i prezzi a crescere dai 250 $/t FOB di aprile agli attuali 270 $/t FOB Brasile. Nonostante i prezzi della ghisa siano aumentati, è prematuro concludere che il mercato stia osservando una ripresa, in quanto non sono stati rilevati miglioramenti significativi sul fronte della domanda.

Le statistiche più aggiornate mostrano che l'ammontare di ghisa importata nei primi due mesi dell'anno è stato pari a 734.107 tonnellate, in aumento rispetto alle 169.240 tonnellate dello stesso periodo dello scorso anno. Le principali destinazioni della ghisa esportata dagli USA durante il periodo in questione sono state Brasile, con 466.002 tonnellate, Russia, con 173.027 tonnellate, Trinidad e Tobago, con 59.727 tonnellate, e Sud Africa, con 34.598 tonnellate, seguiti da Canada e India.


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