Nel mercato italiano del rottame «sembra che il vento sia girato senza però una direzione certa». Lo ha scritto Assofermet nella propria nota mensile sul mercato delle materie prime per la siderurgia. Nella prima parte di aprile, ha ricordato l'associazione, si sono verificati rialzi, soprattutto per le qualità medio-basse (cesoiati e torniture), che hanno permesso ai prezzi di raggiungere i livelli più alti mai registrati sul mercato italiano negli ultimi anni, se non decenni. Tuttavia, il calo dei prezzi internazionali «ha evidenziato la fragilità dell'equilibrio raggiunto dalle quotazioni» e, dopo le chiusure pasquali, si sono verificate rapide diminuzioni. Diminuzioni che sono continuate nei primi giorni di maggio, a causa dell'atteggiamento cautelativo da parte delle acciaierie. Nel frattempo, ha continuato Assofermet, «la crisi russo-ucraina, il caro energia, le difficoltà nella logistica e il ritorno del Covid in Cina stanno mettendo in ulteriore subbuglio l'economia mondiale».
Nella prima decade di maggio si è verificato «un repentino blocco degli scarichi da parte delle acciaierie, che spesso hanno i parchi rottame pieni». Inoltre, «il continuo calo dei prezzi non fa che mettere in ulteriore difficoltà i commercianti di rottame italiani». Assofermet ha evidenziato anche che il governo, ponendo una sorta di blocco all'export di rottame al di fuori dell'Ue (obbligo di notifica a MISE e MAECI), ha creato «non poche difficoltà ai commercianti italiani, che da una parte si vedono limitati alla commercializzazione fuori dall'Ue e dall'altra si vedono rifiutare i loro rottami da parte delle acciaierie italiane che comperano attualmente lo stretto necessario alle loro esigenze, soprattutto nelle categorie medio-basse». I lamierini sono stati descritti come «quasi completamente invendibili», motivo per cui nelle ultime due settimane circa hanno subito cali di oltre 100 €/t.
Allargando lo sguardo al di fuori dei confini nazionali, Assofermet ha evidenziato che la scarsità di transazioni ha provocato negli ultimi dieci giorni una riduzione dei prezzi del rottame quantificabile in 70-90 $/t. «A questo ribasso – si legge nella nota – è seguito un nuovo periodo di attesa anche in virtù delle feste per la fine del Ramadan, con una percezione di ulteriori ribassi che si è protratta fino ai primi giorni del mese di maggio». Il mercato ha registrato lo stesso andamento nel resto d'Europa: picco dei prezzi intorno alla metà di aprile e ridimensionamento tra la fine del mese e i primi di maggio, complice l'atteggiamento attendista da parte di tutti gli operatori.