I prezzi dei coils laminati a caldo (HRC) sul mercato statunitense hanno continuato a salire anche la scorsa settimana settimana, mentre gli operatori segnalano che l’offerta resterà limitata nel breve termine, a causa degli effetti dei dazi della Sezione 232 che iniziano a influenzare concretamente la catena di approvvigionamento negli Stati Uniti. Gli altri prodotti piani, invece, hanno registrato un leggero calo, in un contesto di domanda contenuta alle porte del terzo trimestre 2025.
Secondo gli operatori del comparto, i dazi attualmente pari al 50% su tutte le importazioni di acciaio e alluminio, in vigore dal 4 giugno, continueranno a ridurre la disponibilità di HRC. Questa situazione favorisce i produttori domestici, che si trovano in una posizione più solida per proporre aumenti di prezzo, vista la minore concorrenza da parte delle importazioni.
In precedenza, i dazi al 25% avevano comunque consentito a diversi fornitori esteri a basso costo di entrare nel mercato statunitense, costringendo i produttori locali a mantenere i prezzi contenuti per non perdere quote di mercato. Ma ora, con i dazi raddoppiati, lo scenario è cambiato, spiegano le fonti a SteelOrbis.
La scorda settimana, il prezzo spot medio degli HRC negli USA è stato valutato in un range di 870-900 $/nt (959-992 $/t), con una media di 885 $/nt, in aumento rispetto al range della settimana precedente di 860-880 $/nt (948-970 $/t), media 870 $/nt. Nonostante il nuovo incremento, il prezzo spot degli HRC resta ancora inferiore del 6,8% rispetto al picco 2025 di 950 $/nt (1.047 $/t), registrato nella settimana del 17 marzo, subito dopo l’annuncio iniziale del presidente Trump sui dazi del 25%.
Sul fronte dei produttori, Nucor ha annunciato un nuovo aumento del Consumer Spot Price (CSP) per gli HRC, portandolo a 900 $/nt (992 $/t), il secondo incremento settimanale consecutivo. L’indice CRU per gli HRC è salito di altri 31 $/nt, raggiungendo 878 $/nt (968 $/t), pari a 43,90 $/cwt.
«L’effetto dei dazi è stato quello di stabilire un nuovo prezzo minimo artificiale per il mercato dei piani», ha commentato un operatore. «L’alternativa per gli acquirenti statunitensi è acquistare acciaio gravato da un dazio del 50%».
Un’altra fonte ha aggiunto: «La situazione attuale dei prezzi è da imputare al cosiddetto principio TINA – There is no alternative».
E se da un lato i prezzi dei coils a caldo continuano a salire per la terza settimana consecutiva, alcuni operatori segnalano un aumento della resistenza da parte degli acquirenti.
«Nel mercato del Midwest stiamo cominciando a vedere molta resistenza ai nuovi prezzi», ha riferito un trader. «I clienti non accettano facilmente questi aumenti. Il mercato non è così dinamico». Ha aggiunto: «Con l’avvio di nuove capacità produttive e un sentimento generale negativo che si diffonde, se dovessimo arrivare tra agosto e settembre su questi livelli di prezzo, potremmo avere maggiore chiarezza su tassi d’interesse, condizioni di mercato e livelli di inventario. A quel punto, vedo probabili prezzi di HRC nell’ordine dei 50 $/cwt (1.000 $/nt o 1.102 $/t)».
Per quanto riguarda gli altri prodotti piani, i trader segnalano che la scarsa attività manifatturiera prevista per il terzo trimestre continua a frenare la domanda dei coils laminati a freddo (CRC), mentre le scorte acquistate prima dell’applicazione dei dazi vengono assorbite molto lentamente. Il prezzo spot medio del CRC è attualmente valutato a 1.020 $/nt (1.124 $/t), pari a 51,00 $/cwt, in calo rispetto ai 1.060 $/nt (1.168 $/t) o 53,00 $/cwt della settimana precedente. Il differenziale settimanale tra CRC e HRC si è quindi ridotto a 135 $/nt (149 $/t), in calo rispetto ai 190 $/nt (209 $/t) di due settimana fa.
Nel comparto degli zincati, il prezzo spot base per gli HDG, su base consegnata, è stato valutato a 1.010 $/nt (1.113 $/t), o 50,50 $/cwt, in calo rispetto alla media di 1.030 $/nt (1.135 $/t) o 51,50 $/cwt della settimana precedente, quando il range segnalato era compreso tra 48 e 55 $/cwt.