Si respira ancora una certa confusione sul mercato italiano dei coils. Prima dell'aumento di 30 €/t annunciato da ArcelorMittal, le quotazioni base dei coils laminati a caldo (HRC) si attestavano prevalentemente a 450-460 €/t franco produttore, mentre quelle dei coils a freddo (CRC) e dei coils zincati a caldo (HDG) erano pari a circa 530-540 €/t f.p. La situazione non sembra essere cambiata dal momento che nessun altro produttore ha preso per il momento una posizione chiara. Nel frattempo ArcelorMittal, che per gli HRC chiede un prezzo vicino ai 500 €/t, almeno ufficialmente starebbe rinunciando a prendere ordini: un approccio coraggioso, responsabile, "da principale market player", hanno commentato gli operatori interpellati da SteelOrbis.
A livello non solo italiano ma anche europeo, i tempi di consegna restano piuttosto brevi e le scorte elevate rispetto alla domanda, con i compratori che continuano ad acquistare ciò di cui hanno bisogno nell'immediato. Per questo motivo, la maggior parte degli operatori della distribuzione dubita che l'aumento di prezzo venga assorbito, quantomeno nella sua interezza. Come riportato in precedenza, si ritiene tuttavia che esso possa contribuire alla stabilizzazione dei prezzi.
Allargando lo sguardo, nel mercato nordeuropeo i prezzi degli HRC viaggiano attorno ai 475 €/t franco produttore, risultando invariati rispetto ad una settimana fa.