Secondo quanto riportato dalla consueta nota di mercato mensile pubblicata da Assofermet Acciai, la divisione che si occupa dei mercati dell’acciaio di Assofermet, il mese di maggio è stato in generale segnato da una crisi che stenta a inviare segnali di ripresa, e la debolezza si è osservata in tutti i comparti del settore siderurgico, dal rottame ai prodotti finiti.
Più precisamente, il segmento dei prodotti piani al carbonio ha vissuto un maggio fiacco, con volumi di vendita negativi e un clima di sfiducia che era già emerso all’inizio del mese. Tra gli operatori sono forti le incertezze e i timori dati dalle tensioni commerciali e politiche in atto, nonché dall’ormai evidente crisi economica che la Cina sta attraversando, portando con sé i mercati dell’Estremo Oriente. A pesare sull’indebolimento dei volumi di vendita, e di conseguenza sulle quotazioni, è anche l’avvicinarsi dell’entrata in vigore del CBAM (Carbon Border Adjustment Mechanism) in Europa, che imporrà significativi aumenti dei costi per le importazioni di acciaio da Paesi Extra-UE.
A questo si aggiungono le difese commerciali dell’Unione Europea, che, come riporta la nota, limiteranno di fatto le importazioni rischiando di rendere pressoché irreperibili alcune qualità di acciaio oggi disponibili solo attraverso l’import.
La debolezza della domanda è stata evidenziata anche nel segmento dei piani inox, sulla scia di un aprile già in discesa. I fattori di influenza su questo comparto sono quelli appena descritti, che evidenziano la mancanza di «una politica protezionistica a difesa di tutta la filiera siderurgica», sottolinea Assofermet. Questo clima di incertezza si è tradotto sui prezzi, il cui calo fa assottigliare i margini dei distributori che non nascondono le proprie preoccupazioni.
Per quanto riguarda i magazzini dal pronto a maggio sono state registrate flessioni nelle vendite di quasi tutte le categorie di prodotto, ad eccezione di alcuni prodotti di nicchia. Sia i lunghi che i piani – seppure più stabili rispetto ai primi – hanno mostrato una tendenza alla contrazione, mentre è andata meglio per i tubolari, i cui prezzi si sono leggermente ripresi.
L’incertezza ha infine inciso anche sul segmento della banda stagnata, il quale è stato caratterizzato da un sostanziale clima di attesa per l’inizio di luglio, «quando sarà più chiaro l’impatto sul mercato dello sdoganamento dei rilevanti volumi di materiale importato da Turchia e India, attualmente giacente nei terminal portuali», riporta la nota. Da segnalare inoltre l’aumento dell’offerta di materiale europeo, insolito in questo momento così delicato.