Nonostante i recenti rialzi registrati sul mercato cinese e i lievi aumenti delle quotazioni del rottame osservati questa settimana, il mercato della ghisa basica (BPI) di provenienza russa resta sotto pressione a causa della domanda debole nelle principali destinazioni e dell’elevato livello delle scorte.
Il prezzo di riferimento di SteelOrbis per la BPI di origine russa è diminuito in media di 2,5 $/t nell’ultima settimana, attestandosi tra 300-320 $/t FOB Mar Nero, con un valore medio di 310 $/t FOB.
Il principale produttore russo continua a proporre offerte a 330 $/t FOB, ma si è dichiarato disponibile a scendere a 315-320 $/t FOB per lotti da 20.000-30.000 tonnellate. Tuttavia, anche questi livelli risultano ancora elevati per i principali acquirenti, in particolare quelli turchi. Sebbene i prezzi del rottame siano ormai stabilizzati a 340 $/t CFR e oltre, le offerte per grandi volumi di ghisa si collocano tra 330-335 $/t CFR, equivalenti a circa 310 $/t FOB Mar Nero. Questa dinamica riflette la debolezza contrattuale dei produttori russi e il livello critico delle scorte a Novorossijsk.
Per quanto riguarda gli impianti russi soggetti a sanzioni, il livello negoziabile non supera i 300 $/t FOB, e gli scambi risultano estremamente limitati.
Oltre alla Turchia, solo alcuni acquirenti dell’Estremo Oriente hanno mostrato un moderato interesse all’acquisto. Alcune offerte di ghisa russa verso l’Asia sono state segnalate a 315-320 $/t CFR, ma molto probabilmente si riferiscono a materiale in partenza dai porti dell’Estremo Oriente russo.