Sostanzialmente stabile, ma ancora condizionato da una forte incertezza. Con queste parole le fonti intervistate da SteelOrbis hanno descritto il mercato italiano del rottame. Rispetto alla fine di ottobre, i prezzi della materia prima hanno fatto registrare solo lievi diminuzioni, pari a 5 €/t in corrispondenza delle punte massime. Tuttavia, l'aumento dei casi di COVID-19 e le conseguenti misure di lockdown preoccupano le acciaierie, che attualmente, riferisce un operatore, «stanno insistendo per abbassare ulteriormente i prezzi d'acquisto». Tuttavia, «è in corso un braccio di ferro con i commercianti di rottame», i quali considerano ingiustificate le richieste di ulteriori riduzioni, facendo notare che i produttori godono tutto sommato di un buon portafoglio ordini. Inoltre, ha sottolineato un commerciante, «Arvedi sta andando avanti con l'avvio del suo nuovo forno, mentre nelle prossime settimane le acciaierie in generale acquisteranno per fare stock in vista di gennaio. Questo – ha spiegato – ci porta a prevedere un incremento del consumo di rottame in Italia nelle prossime settimane». Altri commercianti hanno aggiunto che finora le misure di contenimento dell'epidemia non hanno causato particolari problemi legati alla logistica. Infine, anche alla luce dell'andamento dei prezzi internazionali del rottame, la maggior parte delle fonti prevede per dicembre un mercato «stabile, con possibili ritocchi verso l'alto».
Qualità |
Prezzo spot |
Torniture (E5) |
200-210 |
Demolizioni (E3) |
215-225 |
Frantumato (E40) |
235-240 |
Lamierino (E8) |
240-245 |
Prezzi espressi in €/ton, compreso trasporto, IVA esclusa.
Stefano Gennari