Prezzi deboli, forte incertezza. Si può sintetizzare con queste parole la situazione che si registra sul mercato europeo dei coils laminati a caldo (HRC). Gli operatori hanno ripreso le attività nelle ultime settimane, grazie all'allentamento delle misure di lockdown. Tuttavia, i nuovi ordini sono relativamente modesti, attestandosi a circa la metà dei normali volumi. La propensione all'acquisto è ridotta al lumicino e le prospettive sono preoccupanti dal momento che ci si aspetta una ripresa assai lenta per diversi settori utilizzatori, primo su tutti quello automotive. Per questi motivi i prezzi base sono diminuiti nelle ultime due settimane: sul mercato italiano sono passati da 415-425 €/t a 390-410 €/t franco produttore, mentre nel Nord Europa sono scesi di oltre 20 €/t, a 410-420 €/t f.p.
«Ci troviamo in una fase ancora molto interlocutoria, ma almeno si è tornati a lavorare» ha commentato Tommaso Sandrini, presidente di Assofermet Acciai. Interpellato da Steelorbis, Sandrini ha affermato che «i produttori europei sono in evidente difficoltà e sperano di ottenere un po' di sostegno ai prezzi da parte delle indagini sulla salvaguardia EU e sui coils a caldo turchi». Come già dichiarato da Assofermet in una lettera indirizzata alla Commissione Europea, «gli elementi a supporto di misure antidumping sugli HRC turchi sono molto deboli», tuttavia «il clima protezionistico è forte. Per ora – ha concluso Sandrini – non possiamo fare altre che attendere di capire come andranno le cose».
Salvaguardia e indagine contro la Turchia sono indicati dalla maggior parte delle fonti come i fattori dai quali dipenderà l'andamento delle quotazioni in Europa: nel caso di una nuova stretta i prezzi dovrebbero rimanere sui valori attuali, mentre nel caso contrario si prevedono ulteriori diminuzioni. Già da qualche giorno l'incertezza dovuta alle notizie di indagini ha inciso sulle importazioni da paesi terzi, che si sono interrotte anche a causa di un rialzo delle offerte dalla Turchia. Ciononostante, la scorsa settimana un produttore russo ha venduto discreti volumi al prezzo di 400 $/t FOB (circa 390 $/t CFR) nel Nord Europa e a 360-370 $/t FOB (370-375 €/t CFR) nel Sud Europa.
Stefano Gennari