USA, il mercato del filo si prepara a superare la crisi

giovedì, 23 aprile 2009 09:46:59 (GMT+3)   |  
       

Con il calo dei diversi valori di magazzino e la continua stasi della domanda, i leader del mercato USA del filocontinuano ad avvertire il peso della recessione. Le perdite continuano per molti trafilatori , a causa della domanda debole su automotive ed edilizia residenziale, mentre il valore in calo dei magazzini delle materie prime acquistate prima del crollo dei prezzi della vergella sta riducendo i margini di profitto. Alcune aziende non sono state in grado di sopravvivere alla crisi, mentre altre sono sull'orlo del baratro.

Dayton Superior, produttore di rinforzi per cemento, è solo l'ultima vittima ad aver dichiarato bancarotta, così come la ECD (Eastern Cold Drawn) Wire. Mentre però i primi hanno ricevuto fondi per la riorganizzazione e piani mirati a prolungare le normali operazioni d'affari durante la ristrutturazione, ECD (produttore di fil di ferro inox) si è trovata a vendere la maggior parte del proprio magazzino in perdita, dovendo ora fare i conti con i debiti verso i propri fornitori. 

Le aziende, insomma, si trovano con le spalle al muro e devono compiere scelte dure per tentare di rimanere a galla. La Tree Island Industries, produttore americano, ha ammesso di aver dovuto prendere misure significative per tagliare i costi (per il calo verticale nel giro d'affari) inclusa la chiusura di due impianti industriali USA, riducendo così la forza lavoro totale di più del 30% e sospendendo i bonus ai dirigenti . E la loro non è l'unica storia di questo genere, visto che teoricamente tutti i trafilatori USA hanno dovuto ricorrere ai licenziamenti e ai tagli produttivi.

Anche aziende con buone riserve di liquidi come le Insteel Industries non se la passano bene: l'ultima settimana l'azienda ha riportato perdite per 16,4 milioni di dollari all'interno del secondo trimestre fiscale chiuso lo scorso 28 Marzo."

D'altro canto alcune imprese stanno  registrando qualche piccolo segnale di ripresa stagionale nella domanda, sebbene, come un produttore ha detto, "il sussulto in questione non rappresenti nulla di che". "Il mercato è dei compratori - secondo un dirigente[LV1] - visto che sono i compratori a mettere i fornitori l'uno contro l'altro, trascinando a ribasso i prezzi e creando tutti i presupposti per una guerra delle offerte". 

Il prezzo di mercato per la vergella da rete elettrosaldata e altri prodotti, specialmente in Texas dove i magazzini sono abbondanti, è diventato sempre più trattabile, al pari della vergella.

Di positivo c'è che i costi più alti dei magazzini vengono consumati o liquidati, e così le perdite verticali tra i trafilatori USA potrebbero terminare a breve. Per quanto minore, il sopracitato aumento nella domanda rappresenta un altro segno positivo, così come le indicazioni riguardanti l'economia USA e il mercato siderurgico in generale, per quanto deboli, stanno cominciando a stabilizzarsi. Le importazioni di trafilati sono ancora, generalmente, in declino, il che dovrebbe aiutare i mercati domestici a riguadagnare un po' di terreno: nel frattempo le importazioni di prodotti finiti rimangono oggetto di preoccupazione. Potrebbe servire un po' di tempo prima che le aziende USA produttrici di filo possano tornare ai profitti vertiginosi di un anno fa, anche se rimane un numero crescente di segnali positivi, che dicono che il peggio è alle spalle. 

I dati dello US Department of Commerce mettono in mostra come le importazioni di trafilati in carbonio siano scese a 18.685 tonnellate nell'Aprile 2009, rispetto alle 58.912 tonnellate di un anno fa e alla media da 50.300 del 2008. I più grandi esportatori di trafilati in USA, ad Aprile,  rimangono Cina (con 4.818 tonnellate), Canada (4.618) e Messico (4.260). 


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