Fazwar Bujang, patron della società Indonesian Iron and Steel Industry Association (IISIA), ha recentemente dichiarato che l'industria siderurgica dell'Indonesia rischia di crollare se il governo del paese non sarà in grado di negoziare migliori condizioni all'interno dell'accordo di libero scambio tra i paesi ASEAN e la Cina, il quale - per quel che riguarda il settore manifatturiero - entrerà in vigore a partire dal 1 gennaio 2010.
"Se non riusciremo ad ottenere un'opportuna protezione da parte dello stato, l'intero comparto nazionale dell'acciaio è destinato a scomparire nell'arco di uno-due anni", ha affermato Bujang. Egli ha puntato il dito contro l'eccessiva presenza di prodotti di origine cinese, perdipiù a prezzi estremamente concorrenziali: "Già l'attuale 5% di antidumping non sembra essere sufficiente, figuriamoci se la quota dovesse essere azzerata, in un contesto in cui l'utilizzo della capacità produttiva delle acciaierie si attesta al 40%".
In risposta, il Ministro dell'Industria del paese in questione, M.S. Hidayat, ha affermato che il governo prenderà in seria considerazione la richiesta di procrastinare le attuali misure doganali, anche se "Il miglioramento delle performance delle aziende siderurgiche del paese resta comunque un obiettivo irrinunciabile". Nel caso l'istanza delle acciaierie dovesse essere accolta positivamente, molti analisti ritengono che l'utilizzo della capacità produttiva dell'Indonesia salirebbe dal già accennato 40% all'80%.