Fonti sindacali hanno denunciato un incidente nella notte tra il 21 e il 22 gennaio presso ArcelorMittal Italia a Taranto. Nell'Acciaieria 2 dello stabilimento, secondo una nota dei coordinatori di fabbrica di Fiom e Uilm, sono avvenute tre esplosioni che hanno squarciato le tubazioni della condotta d'aspirazione del recupero gas. Nessuno è rimasto ferito, ma per i sindacati l'esplosione dimostra che l'imminente aumento del carico sull'Acciaieria 2 a seguito della chiusura dell'Acciaieria 1 è insostenibile.
La fermata dell'Acciaieria 1 era stata annunciata dall'azienda nei giorni scorsi, con un conseguente cassa integrazione per 250 persone (sulle attuali 477). Tuttavia, secondo i coordinatori di fabbrica Francesco Brigati e Gennaro Oliva, «l'Acciaieria 2, a conferma di quanto sostenuto da Fiom e Uilm nei giorni scorsi e verificato nel corso del sopralluogo effettuato ieri, non può sostenere l'aumento produttivo a tre convertitori e gli ultimi episodi lo testimoniano». I sindacalisti chiedono dunque in una nota che ArcelorMittal «torni sui suoi passi e sospenda immediatamente la scelta unilaterale di fermare l'Acciaieria 1 in quanto i continui rinvii e ritardi su manutenzione ordinaria e straordinaria determinano, in caso di aumento produttivo, situazioni di pericolosità sia dal punto di vista della sicurezza che dell'ambiente».
La previsione di fermata dell'Acciaieria 1 è di circa due mesi, fino al 31 marzo 2020, come riportato precedentemente da SteelOrbis.